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Stranieri@edscuola.com
a cura di Nunzia Latini


 

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Educazione Interculturale e Didattica della Lingua italiana come Seconda

 

A Cotignola una ‘Rondine’ favorisce l’integrazione degli studenti immigrati
Da circa un mese è ripartito a Cotignola il ‘Progetto rondine’, iniziativa giunta al secondo anno e che si propone di offrire, specialmente ai ragazzi extracomunitari, l’opportunità di essere seguiti da personale qualificato nelle ore pomeridiane. Gli alunni delle elementari possono usufruire del servizio ogni martedì e venerdì dalle 14.30 alle 16.30; quelli delle medie, lunedì e mercoledì dalle 15 alle 17. Durante gli incontri, spiega Luigi Boschi, responsabile del progetto, «i ragazzi vengono aiutati nello svolgimento dei compiti, nello sviluppo della lingua italiana, nel recupero di elementi della cultura d’origine e nelle conoscenze del territorio. Ma c’è anche spazio per i giochi della loro età. In più si prevedono incontri con i rispettivi insegnanti per la verifica dei risultati raggiunti». Rispetto lo scorso anno il progetto si propone un maggiore collegamento con la Consulta dell’immigrazione e si avvale dell’apporto della cooperativa Alberico che gestisce il personale oltre ad occuparsi del trasporto degli alunni abitanti a Barbiano. L’iniziativa, finanziata in parte dalla Provincia e in modo più consistente dal Comune, ha ottenuto risultati significativi specie tra i ragazzi delle elementari. Del resto, in una realtà come quella cotignolese dove la popolazione scolastica extracomunitaria è superiore al 10 per cento, è ormai necessario dare maggiore continuità all’insegnamento coinvolgendo nel progetto anche i mediatori culturali della cooperativa Mappamondo, figure divenute ormai indispensabili in una comunità scolastica così variegata (a Cotignola operano mediatori culturali di Senegal, Nigeria, Magreb, Romania e Ungheria). Ma al progetto Rondine collaborano anche ex insegnanti e operatori del gruppo ‘Arti e mestieri’. E’ un progetto nel quale crediamo, sottolinea il dirigente scolastico Carla Solaini, «e con il quale puntiamo a favorire l’integrazione e la socializzazione, riducendo il disagio familiare e sviluppando la consapevolezza di sé e l’autostima».
Daniele Filippi

Alunni stranieri nelle aule Superata la quota del 6%
FORLI' - Gli ultimi due anni scolastici (a parte quello in corso) valutati, sul piano statistico, dall'Ufficio scolastico regionale del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca. L'analisi riguarda il numero degli studenti stranieri (comunitari ed extracomunitari) iscritti alle diverse scuole di ogni ordine e grado, provincia per provincia. Nel 2002-2003 c'erano 25.806 allievi (il 6,1% sul totale), mentre l'anno successivo, il 2003-2004 sono saliti a 32.046 unità (il 7,5% sul totale). Questo dato riparametrato su ogni provincia fornisce un quadro di realtà molto significativo: a Forlì-Cesena c'erano 1.946 studenti, dall'infanzia alle superiori due anni fa, ma sono saliti 2.618 soltanto nel 2003-2004. Un incremento di poco meno di settecento allievi provenienti dall'estero. La previsione per il 2004-2005 è che gli studenti figli di immigrati siano ulteriormente cresciuti, con un ritmo di crescita sempre sostenuto come quello degli anni precedenti.Nella classifica provinciale il territorio di Forlì-Cesena era a quota 4,6% due anni fa, salito al 6,1% nel 2003 (+1,5%). Delle nove realtà presenti nella regione, la provincia di Forlì-Cesena è all'ottavo posto, soltanto Ferrara ha un tasso più basso di presenza immigrata, mentre al primo posto svettano le province di Bologna e di Reggio Emilia. In ogni caso non siamo ancora al tasso del 10% che è considerato, per un Paese delle nostre dimensioni sociali e demografiche, il tasso di presenza "fisiologico" all'interno dell'ondata di immigrazione che è in corso.L'incremento maggiore di giovani stranieri è è avvenuto nella scuola per l'infanzia, su scala regionale, mentre nella dimensione provinciale la fascia con maggiore crescita è quella della scuola elementare. Quella minore è riferita alla scuola superiore. Si desume, dunque, che il processo di concentrazione scolastica è in corso soltanto da meno di dieci anni, ma crescerà molto.

Nel presepe cinque scolari musulmani
Almenno San Salvatore rivive l'emozione e le suggestioni della Natività con il presepe vivente organizzato dalla scuola elementare del paese.
Oggi, a partire dalle 17, tra il cortile e le aule della scuola, pastori, mugnai, contadini, fornai, tessitrici e mercanti, come vuole la tradizione, prenderanno vita in uno spaccato di vita reale, e in costumi dell'epoca faranno rivivere uno scorcio di Betlemme di duemila anni fa. Trecentotrenta le comparse che animeranno il presepio intitolato quest'anno «Dono d'amore»: gli attori saranno i bambini dalla prima alla quinta elementare, i loro insegnanti e qualche genitore che si è prestato a cucire abiti e preparare scenografie.
E quest'anno per la prima volta anche l'integrazione con i bambini stranieri troverà spazio nel presepio vivente: cinque alunni di prima, terza e quinta elementare e una mamma residenti ad Almenno San Salvatore, tutti di nazionalità marocchina e di religione musulmana, hanno deciso di prendere parte alla scena.
Nella bancarella di Natale allestita alla fine del percorso creato dalle varie stazioni del presepe, inoltre, oltre a piccoli gadget e articoli da regalo costruiti dagli alunni della scuola, si venderanno anche dolcetti e frittelle marocchine preparati dalla mamma straniera che per questo Natale ha voluto calarsi nei panni di un cittadino qualunque di Almenno San Salvatore e assaporare il clima di un vero e proprio presepe animato. «La signora marocchina - spiega l'insegnante Chiara Mazza che con le altre colleghe ha organizzato l'allestimento del presepe - è stata disponibile anche a indossare i panni di una comparsa del presepe. Noi, comunque, le abbiamo detto di sentirsi libera di scegliere come partecipare alla nostra iniziativa».
«Per la prima volta siamo riuscite a inserire nel progetto anche tutti i bambini marocchini presenti nel plesso scolastico - spiegano le insegnanti - che hanno accettato con entusiasmo e grande naturalezza di vivere in prima persona una parte delle nostre tradizioni natalizie. È un gesto importante, capace di insegnare ai nostri bambini cos'è e come si mette in pratica l'integrazione tra due religioni diverse».
Il ricavato della vendita degli oggetti e dei dolci sarà devoluto dagli alunni della scuola all'Unicef o al Cesvi di Bergamo per finanziare un progetto a sostegno dei bambini dei Paesi del Terzo Mondo.
Alla realizzazione del presepe vivente hanno collaborato tutti genitori insieme a vari gruppi del paese, tra cui gli alpini, la Croce azzurra e la Protezione civile, l'associazione Gamas e un gruppo di anziani, oltre all'Amministrazione comunale. Il museo del falegname di Tino Sana ha fornito inoltre gli attrezzi dell'epoca.
Nicole Rota

LA CULTURA ALL’ESTERO
Calano studenti e traduzioni dalla nostra lingua in Germania. E Madrid ci sorpassa
Palazzo Italia, parte la sfida di Berlino
BERLINO - La nostra cultura all’estero riparte dalla Germania. E affida le sue sorti a «Palazzo Italia», prototipo di molti altri simili, destinati a Mosca, Pechino, New York.
Corriere della sera del 10 dicembre 2004 - Di che si tratta? Di una sede nuova di zecca sul viale Unter den Linden, a due passi dalla porta di Brandeburgo. Qui tra un anno e mezzo, dopo il restauro, sorgerà in stile rinascimentale il primo, ambizioso «sportello unico del made in Italy», destinato a ospitare contemporaneamente mostre, rappresentazioni, eventi culturali e commerciali. Un progetto pilota per gli altri «Palazzi Italia» già programmati nel resto del mondo. Una riscossa annunciata dalla discesa in campo della Fiera di Milano e della finanziaria statale Simest, con l’appoggio del ministero degli Esteri: hanno costituito una società e acquisito l’intero stabile sul celebre viale berlinese, nella nuova sede si metterà alla prova il progetto di collaborazione tra Istituto italiano di cultura in Germania e Confindustria. Il disegno del resto è
lì, a provare che non si tratta di un sogno: suggestivo e spettacolare, quanto basta per imporsi all'immaginazione del pubblico tedesco. Ma anche rispettoso della storia: le parti distrutte dai bombardamenti negli anni Quaranta saranno ricreate in vetro e inserite nella struttura, con rimandi tra passato e presente.
E così, con questo taglio avveniristico, l’Italia si prepara a celebrare nel 2005 il cinquantesimo anniversario del trattato italo-tedesco, che regolamentava l’impiego dei lavoratori italiani per la ricostruzione in Germania. L’obiettivo era stato, allora, quello di regolare l’afflusso degli emigranti in modo che non fosse indiscriminato e caotico, ma ripartito per aree di attività e settori geografici. Erano anni epici. I nostri lavoratori si concentravano al binario numero 11 della stazione di Monaco, dopo aver viaggiato la notte e il giorno precedente lungo la linea del Brennero. E di là, afferrando le loro mitiche valigie chiuse con lo spago, frastornati dai chilometri che già li separavano da casa (in Sicilia, in Puglia o nel Veneto), gli emigranti si issavano in carrozza per affrontare l’ultimo tratto verso l’ignoto: Wolfsburg, per la Volkswagen, Stoccarda per la Mercedes, il bacino della Ruhr per la chimica e la siderurgia. Oppure, i più fortunati, si fermavano a Monaco con la Bmw, quando non si spostavano di cittadina in cittadina come muratori.
E Berlino? In quegli anni l’ex capitale appariva lontana, semidistrutta, rinserrata all’interno di uno Stato ostile, l’inaccessibile Ddr. Pochi lasciavano il nostro Paese per trovare lavoro e stabilirsi nell’ex capitale, e pochi sono ancor oggi: non più di 16 mila su un totale di 600 mila residenti in Germania, la più grande comunità italiana all’estero dotata di passaporto.
Nel frattempo sono sparite le valigie di cartone, l’ignoto si è trasformato quasi in cortile domestico, e nonostante l’evidente freddezza di gran parte della stampa e degli intellettuali tedeschi verso il governo italiano in carica, i nostri lavoratori hanno salito molti gradini nella scala del prestigio. Potrebbero essere loro, dunque,
gli italiani di Germania, i naturali ambasciatori della nostra cultura, e della lingua di Dante, in un momento di forte competizione internazionale. Sfida ambiziosa, che deve tener conto anzitutto della particolare mentalità berlinese, portata all’anticonformismo, a un gusto per l’eccesso e la trasgressione, e quindi incline ad apprezzare la provocazione culturale, e in genere tutto quel che sa di avanguardia.
Ma l’Italia è anche altro: e allora si deve diversificare l’offerta. Così si muove Renato Cristin, filosofo husserliano, da meno di un anno nominato «per chiara fama» alla direzione dell’Istituto di cultura di Berlino, con funzioni di coordinamento per la Germania. Da un lato puntando su avanguardia e sperimentazione, come di recente con la mostra di Fabrizio Plessi: la sua «flotta di Berlino» fatta di barche pendenti dal soffitto, con video di color rosso fuoco installati dentro
alle chiglie, in un’aura di visionarietà veneziana, ha colpito nel segno. Dall’altro, promuovendo grandi eventi in cui i due Paesi possano identificarsi: ed ecco le tre settimane dedicate a De Gasperi nel cinquantenario della morte, accostato ad Adenauer come padre fondatore dell’Europa.
«C’è spazio per artisti e i politici, ma anche per stilisti, cuochi, designer, musicisti - spiega Renato Cristin - però quel che conta davvero è l’idea di una forte identità italiana, qualcosa di cui si possa essere orgogliosi e in cui ci si possa identificare». Il motto insomma, è: convinciamo e motiviamo anzitutto il popolo degli italiani di Germania, quindi bussiamo con più forza alle porte tedesche. Ecco perché l’Istituto di cultura allarga il ventaglio delle offerte: alcune
di taglio popolare, come una rassegna di cucina italiana selezionata da Edoardo Raspelli o gli incontri sulla musica leggera e lo spettacolo
affidati a Mogol e, più avanti, ad Arbore; altre molto impegnative, come la mostra su Matteo Ricci, il celebre padre gesuita che a cavallo del
XVI e XVII secolo introdusse la cultura europea alla corte dei Ming, che si aprirà in febbraio a Roma, al Vittoriano, per approdare dopo qualche
mese a Berlino.
E qui sta la scommessa: affermare l’idea di una cultura italiana legata al mondo del lavoro, in cui le imprese non solo sponsorizzino, ma
partecipino alla realizzazione di un evento. Così, il prossimo anno è prevista a Berlino una mostra sul design automobilistico, sostenuta
dalla Fiat, e l’istituzione del premio letterario Campiello Germania, filiazione diretta di quello italiano voluto dagli industriali veneti.
Come il fratello maggiore, il Campiello Germania selezionerà una cinquina fra le opere tradotte in tedesco e pubblicate negli ultimi due
anni, riservando riconoscimenti speciali agli editori e ai traduttori germanici.
E meno male che si corre ai ripari, perché in campo editoriale tira una brutta aria: in pochi anni sono diminuite le traduzioni di opere
italiane in tedesco. Resistono, certo, le corazzate chiamate Eco, Magris o Camilleri, ma gli altri autori hanno vita difficile. «Certo esiste una
crisi del mercato editoriale in Germania, - spiega il direttore - perché anche qui si legge di meno e le sovvenzioni per chi traduce sono
diminuite. Ma bisogna anche prendere atto di una recessione tutta italiana». E intanto suonano altri campanelli d’allarme: calano gli studenti di italianistica (ancora intorno ai 200 mila nelle università, ma appena 45 mila nelle scuole inferiori), si contraggono anche le cattedre (del 10 per cento in pochi anni), si registra il sorpasso spagnolo ormai avvenuto e l’avanzata russa nell’insegnamento della lingua.
La riscossa partirà da Berlino? Per riuscire, bisognerà scrollarsi di dosso un handicap. L’Istituto di cultura oggi è ospitato all’interno
della monumentale, risorta ambasciata voluta da Hitler come dono al Paese alleato dell’Asse e progettata nel ’38 da un allievo dell’architetto Speer. Poi abbandonata per decenni e inaugurata solennemente l’anno scorso alla presenza di Ciampi. Ma proprio perché confinata in una zona diplomatica poco frequentata dai berlinesi, lontana dai centri commerciali e dai ritrovi, non riesce a competere con le sedi centralissime, e sfavillanti, del Centre Français o del
Cervantes. E’ il momento di reagire, con il «Palazzo Italia» e tutto il resto. Il mondo degli Istituti italiani di cultura, adesso, guarda a Berlino.

Occorre studiare un terzo idioma oltre a quello primario e all’inglese
All’università di Bari, Francesco Sabatini - presidente dell’Accademia della Crusca è stato insignito, con il filologo Wolfgang Schweichard, della laurea «honoris causa» nell’ambito di una giornata sulla lingua italiana e sulle lingue d'Europa.
La spinta di quell’onda orizzontale, che attraversa e ormai ...
(Corriere della sera del 7 dicembre 2004) La spinta di quell’onda orizzontale, che attraversa e ormai modifica le realtà nazionali nelle altre loro espressioni, nel campo delle lingue deve trovare il suo sbocco in una decisa impostazione plurilingue della formazione culturale di ogni cittadino dell'Unione. Essere cittadini dell'Europa, sia detto senza alcuna parvenza di retorica nell’espressione, significa già partecipare, in vari campi, delle stesse risorse e delle stesse difficoltà esistenti nello spazio comune, geografico e umano: dobbiamo arrivare a sentire sempre più come bene comune anche tutti i patrimoni culturali costruiti dai singoli popoli, e quindi come bene comune da fruire individualmente i diversi mezzi linguistici esistenti. Il plurilinguismo viene innalzato come bandiera da varie parti e da tempo, ma di esso si danno anche versioni e applicazioni diverse. Vi sono coloro che rievocano e celebrano l'antica realtà di alcuni imperi o comunità purilingui di stati, la cui ultima incarnazione, per restare ancora una volta nello spazio della nostra Unione, fu quella dell’Impero austro-ungarico. Ma indagini sempre più puntuali, di studiosi anche austriaci, hanno precisato che si trattò di un plurilinguismo territoriale - cuius regio eius lin gua - non promosso o facilitato a livello individuale, sicché, pur esibendo i regnanti la personale versatilità e pratica plurilingue, tra i sudditi permanevano accesi antagonismi territorial-linguistici.
Il plurilinguismo da proporre e promuovere tra i cittadini dell’Unione non deve lasciarli racchiusi nei contenitori territoriali ma deve mirare a moltiplicare la dotazione linguistica degli individui.
La vitalità delle nostre lingue dev'essere affidata all'impegno, all'interesse, alla libera scelta, al libero amore di ciascun individuo. Nessuno può negare che per tutti e per ognuno, almeno negli anni presenti, la prima scelta, oltre la lingua materna-nazionale, cade sulla lingua che si è affermata, a vario titolo e con vario grado di importanza, in tutti i Paesi del mondo. L'apprendimento di questa lingua risponde certamente a utilità che, prima o poi e in misura minima o massima, forse tutti noi sperimentiamo. Ma questa scelta non è ancora al servizio della salvaguardia della vitalità delle lingue della nostra parte di mondo: non lo è perché quella stessa lingua, ricercata quasi soltanto per ragioni professionali e settoriali, non viene presa in considerazione, dai più, come strumento per accedere a un grandissimo patrimonio culturale che andrebbe invece accostato con vivo interesse; non lo è perché questo apprendimento infine non nasce da una scelta veramente personale.
La vitalità delle lingue che ci circondano dipende invece dalla possibilità concreta di aggiungere alle due lingue di cui solitamente si discute - quella primaria e quella obbligatoria (così ormai definita nei nostri ordinamenti scolastici) - una terza lingua, quella che uno scrittore libanese, Amin Maalouf, ha chiamato «la lingua del cuore, la lingua adottiva, la lingua sposata, la lingua amata». Ogni abitante d'Europa deve compiere, e poter compiere con la massima libertà possibile, questo specifico atto nei confronti dei suoi concittadini.
Questo è necessario, se non vogliamo che la somma di tante lingue, tutte di antico e ancor pieno valore culturale, porti alla sottrazione di alcune o perfino di molte di esse alla comunità dei popoli europei.
Ho appena parlato di concreta possibilità e di massima libertà nella conquista di un ragionevole plurilinguismo. È su questo margine di terreno che può annidarsi il pericolo di un'altra grave ingiustizia.
In estrema sintesi, una campagna per il plurilinguismo condotta senza una fondata considerazione delle funzioni delle lingue e senza una meditata finalità di equa distribuzione di queste risorse può condurre a creare una somma di beni linguistici in una parte e una sottrazione di tali beni in un'altra parte del corpo sociale. Chi ha presupposti di conoscenze e piena consapevolezza dei valori di ogni lingua posseduta, oltre che mezzi di vario genere per goderne il possesso, potrà sommare facilmente la sua eredità e le sue conquiste. Chi viene solo abbagliato dai richiami alla conquista di una «nuova» lingua che gli promette successo e ricchezza rincorrerà soprattutto certe scelte di quelli che vede in alto nella scala e non si curerà di tenere bene i piedi sulla pedana di base e forse di ciò nemmeno si accorgerà.
E allora: nel momento in cui il possesso diffuso dell'italiano sembrava poterci rendere tutti più uniti e un po' più uguali, si apre forse una nuova fase che vedrà il nostro popolo tornare a essere privo di una propria e buona lingua di cultura?

Materne, Luca a scuola con Mohamed
Giornate interculturali, menù etnici, laboratori di lingua: l’integrazione tra i bimbi
Le esperienze di Cles e Ala: insegnanti entusiasti. «Tra loro i bambini stanno benissimo»
ILARIA ZAFFINO
TRENTO. Vengono dalla Tunisia, dal Marocco, dalla Russia, la Serbia, l’Albania. Da quest’anno cominciano anche dal Pakistan e dal Ghana, persino dall’India. Doris e Maryana, Omar e Mohamed hanno dai 3 ai 6 anni e frequentano la scuola equiparata dell’infanzia di Ala. Per loro e per gli altri 33 bambini stranieri dell’istituto dall’anno scorso è stato messo a punto un progetto per non farli sentire altri, diversi. Al contrario, le maestre fanno di tutto per coinvolgere i piccoli migranti e le loro famiglie in uno scambio di culture e tradizioni che ha come scopo quello di far conoscere ai bambini trentini una realtà diversa, oltre che avvicinare loro alla nostra. «Perché la scuola - spiega Lucia Stoppini, direttore della Federazione provinciale delle scuole materne di Trento che raggruppa 160 istituti sparsi sul territorio, tra cui anche quello di Ala - è come un filtro». Un banco di prova della convivenza interculturale, dove impariamo a conoscere le culture con cui conviviamo. Così le materne di Ala hanno accettato la sfida di mettersi in discussione e rinegoziare la loro identità. E lo stesso ha fatto la scuola dell’infanzia di Cles, dove i bambini stranieri quest’anno con le nuove iscrizioni raggiungono il 27%. Perciò sono state organizzate le «giornate interculturali» per far conoscere usi e costumi dei paesi nordafricani, dell’Europa dell’est e del Sud America, da cui provengono i piccoli allievi. «Con la collaborazione dei genitori stranieri che sono venuti a scuola vestiti con i loro tradizionali costumi, portando i prodotti tipici dei loro paesi - racconta Luigi Franch della scuola di Cles - Ogni volta veniva stabilito un menù a tema e messe in scena rappresentazioni, danze. Quest’anno tocca anche all’India, poiché abbiamo due bambini indiani». Durante tutto l’arco dell’anno, sono attivi invece laboratori linguistici. «Si parla spagnolo, lingue dell’est, qualcosa anche di arabo» continua Franch. E con i termini imparati i piccoli hanno fatto il gioco del negozio: «facevano finta di vendere e comprare oggetti».
Ma tante altre sono le iniziative per coinvolgere adulti e piccini. «Perché spesso i problemi sono più per i genitori che per i figli. I bambini tra di loro stanno benissimo». La mia amichetta albanese, il mio amico marocchino: per loro sono tutti uguali. Indipendentemente dal colore della pelle. «E’ la modalità del laboratorio che consente a tutti i bambini di esprimersi liberamente, in modo spontaneo, con creatività. Per questo l’abbiamo riproposta in tutte le attività intraprese» racconta la maestra Adriana Menolli di Ala. A cominciare dalla ricerca di canti e tradizioni popolari dei paesi di origine dei piccoli migranti. E poi lo scambio di ricette. Ad Ala quest’anno i bambini stranieri rappresentano addirittura il 36% degli iscritti: un vero e proprio balzo in avanti che ha reso il percorso multiculturale una scelta quasi obbligata per gli insegnanti. Un percorso che le maestre hanno abbracciato con entusiasmo e inventiva. Non solo ad Ala o a Cles: lo stesso sta avvenendo nelle altre scuole della Federazione. A Rovereto come a Cembra o a Fondo, tanto per nominarne alcune. Ad Ala, in particolare, l’afflusso così massiccio di stranieri può essere determinato dalla presenza di fabbriche, ditte di trasporti. Ma anche dalla possibilità di trovare case più a buon mercato. Anche se questo spesso spinge le famiglie immigrate a spostarsi da un luogo all’altro, dove costa meno e in termini di integrazione ogni volta si ricomincia. Perciò è importante guardare all’altro non come a un diverso e considerare la multicultura una risorsa. E le scuole possono fare molto: «dall’educazione religiosa con la preghiera universale per non offendere nessuno - ricorda ancora Lucia Stoppini - al Natale che si trasforma nella semplice festa dell’amicizia per non far sentire diverso chi viene da un’altra cultura».

Il gap dell´integrazione
Ma mancano gli insegnanti di Lingue
Da qualche tempo, la parola d´ordine nelle scuole napoletane è interculturalità. Un percorso lungo e difficile soprattutto in contesti scolastici e in quartieri con molti problemi sociali. Ma l´obiettivo unanime degli insegnanti è creare un vero scambio di culture all´interno delle classi. E così nelle scuole napoletane si incontrano storie di ordinaria integrazione in cui bambini, provenienti da altri paesi, magari arabi o mediorientali, portano in classe i sapori e i suoni dei loro paesi. Ma i bambini stranieri, nella maggiore parte extracomunitari, che frequentano gli istituti napoletani, spesso non sono aiutati abbastanza. Il gap, soprattutto nelle elementari, è quasi sempre la mancanza di insegnamenti di lingua italiana per stranieri. Un vero impedimento per l´apprendimento e per la socializzazione.
Nel 91° Circolo didattico "Consalvo", ad esempio, da quest´anno ci sono tre bambini messicani. Il caso è come quello di tanti altri. I piccoli avrebbero bisogno di lezioni specifiche per recuperare il deficit linguistico. Un´insegnante, Libera Esposito, racconta della totale integrazione dei piccoli messicani con gli altri bambini ma lamenta l´assenza di un programma di formazione linguistica specifico. Spesso l´insegnamento dell´italiano ai piccoli stranieri è solo il frutto della buona volontà di alcuni docenti. Non dovrebbe essere così. Per questo con l´aiuto di associazioni di volontariato, l´amministrazione comunale e la Regione Campania, è corsa ai ripari organizzando diverse iniziative per l´educazione linguistica dei bimbi stranieri. I progetti sull´intercultura rappresentano, infatti, un primo passo verso il totale inserimento dei piccoli.

FORMAZIONE EUROPEA DEGLI INSEGNANTI DI LINGUA
"Un profilo europeo per la formazione degli insegnanti di lingua - un quadro di riferimento / European Profile for Language Teacher Education - A Frame of Reference", è questo il titolo di un innovativo studio che analizza le componenti essenziali della formazione degli insegnanti di lingue nell'Europa del XXI secolo. Concepito come un quadro di riferimento per i responsabili politici e formatori, European Profile diventerà uno strumento fondamentale per chi partecipa alla formazione teorica e pratica degli insegnanti di lingue.
La relazione, basata su ricerche approfondite svolte in tutta l'Unione europea, su consigli di specialisti del settore e su numerosi studi di caso, offre esempi di buone pratiche e una guida alla realizzazione. Lo studio e i suoi allegati sono disponibili attualmente solo in inglese, ma esistono sommari in francese e in tedesco e sono previste traduzioni complete.

XIV edizione del Dossier Statistico Immigrazione
Il Dossier è stato realizzato da una qualificata équipe scientifica e promosso da Caritas Italiana, Caritas diocesana di Roma e Fondazione Migrantes, con la collaborazione di realtà locali tra cui Caritas Ambrosiana. Il rapporto affronta il fenomeno migratorio dal punto di vista internazionale, nazionale e dei contesti regionali, fornendo informazioni sulle presenze e sui motivi di soggiorno degli stranieri in Italia.
http://www.caritas.it/Documents/0/1515.html

PRESENTATA UN``INDAGINE DELL``IRRE SULL``INTERCULTURA NEI TESTI SCOLASTICI DELLA SCUOLA PRIMARIA
I sussidiari adottati nella scuola primaria marchigiana sono orientati alla diffusione di un'educazione all'intercultura, al dialogo e all'incontro tra civilta`? Era questa la domanda di base dell'indagine, condotta dall'IRRE Marche ( Istituto regionale di Ricerca Educativa), i cui risultati pubblicati nel volume ' Cultura, Culture, Intercultura' sono stati presentati oggi in Regione nel corso di un convegno promosso dall'assessorato regionale alle Politiche sociali e Immigrazione.
'La finalita` della ricerca ' come ha sottolineato Marina Filipponi, presidente dell'IRRE Marche -era quella di rispondere all'esigenza di costruire nuovi modelli di convivenza civile, consapevoli che l'educazione interculturale, in una societa` sempre piu` multietnica, deve delineare l'impegno educativo, in primis della scuola, verso forme di dialogo e di incontro.'
' Il mantenimento di una visione etnocentrica e` inquietante ' ha commentato l`assessore regionale alle Politiche sociali e Immigrazione Marcello Secchiaroli- tanto piu` se passa attraverso gli strumenti del sapere e quindi dell'educazione scolastica. Il dialogo, l'incontro e la condivisione di nuove regole, hanno bisogno di una formazione che si alimenta sui banchi di scuola. La sfida a cui la Regione Marche cerca di dare risposta e` quella di costruire un nuovo spazio pedagogico in grado di promuovere l'arte dell'incontro che dalla scuola si diffonda verso la realta` circostante, a dimostrare che il vivere insieme ad etnie diverse puo` tramutare una congiuntura in risorsa.'
Al convegno hanno partecipato anche il Direttore IRRE, Italo Tanoni e Vinicio Ongini che ha presentato il programma di lavoro e le ricerche avviate dall'Ufficio Integrazione alunni stranieri del Ministero.
Dalla ricerca pubblicata emerge che i testi scolastici usati nelle scuole primarie delle Marche (sette libri di lettura per le diverse classi, tre di religione, sette sussidiari con sezioni dedicate alla storia, geografia e studi sociali) mostrano in genere una sensibilita` ai temi dell'educazione interculturale, piu` evidente nei testi destinati alle ultime tre classi elementari. Le culture prese in considerazione nei testi sono quella araba, algerina, marocchina, senegalese e nigeriana, orientale (cinese, giapponese e indiana), brasiliana e peruviana. Minori i brani dedicati all'Europa dell'Est. Indicazioni per il superamento di una visione monoculturale esistono, anche se permangono alcuni stereotipi e pregiudizi e l'accettazione acritica di termini comuni come ' vu cumpra`'. Solo alcuni testi mettono in rilievo le terminologie scorrette e le letture sui temi specifici dell'intercultura sono in percentuale minima: intorno al 3%. Diversamente da una ricerca analoga condotta dall'Universita` di Verona, nei testi marchigiani trovano spazio le persecuzioni degli ebrei e la costituzione dello Stato di Israele, nonche` il confitto israelo-palestinese. Si notano comunque tentativi di innovazione e un'atmosfera di cambiamento recepita dall'editoria scolastica, utili per l'educazione interculturale. Negli studi sociali si nota un rovesciamento dell'ottica dell'educazione alla cittadinanza, come riconoscimento di diritti e non solo rispetto delle regole. Nei testi di religione si mette in rilievo la positivita` dell'altro, sia esso cattolico o non cattolico, trasmettendo una serie di informazioni sulle diverse religioni non cristiane, ma comunque monoteiste. ' Duole sottolineare tuttavia- dicono i ricercatori- che, in disaccordo con le indicazioni ministeriali, non si prenda affatto in considerazione i soggetti che non aderiscono a nessun credo religioso.' 'All'interno di questo quadro generale ' sottolinea Giovanna Cipollari , ricercatrice IRRE- e` doveroso evidenziare, pero`, come permanga sostanzialmente un approccio monoculturale che fa da sfondo ad una visione etnocentrica del mondo.' 'Oltre l'etnocentrismo' era il titolo infatti del progetto -coordinato da Elio Damiano, docente di didattica generale all'Universita` di Parma - che ha tracciato le linee guida della ricerca condotta dall'IRRE Marche. (ad'e)

NUOVI PROGRAMMI EUROPEI 2007-2013
La Commissione europea ha avanzato al Parlamento e al Consiglio una proposta di decisione riguardante il futuro dei Programmi europei che si esauriscono nel 2006: Socrates, Leonardo, Gioventù, Cultura e Media. La proposta testimonia il positivo impegno profuso dalla Commissione nel settore dell'istruzione, considerato prioritario per raggiungere gli obiettivi di Lisbona e la "società della conoscenza", che si traduce in una dotazione finanziaria complessiva di 13.620 milioni di euro, cifra non certo esorbitante, dati gli ambiziosi obiettivi che il programma si propone: coinvolgere un alunno su 20 nell'azione Comenius, raggiungere i 3 milioni di studenti Erasmus entro il 2011, 150.000 tirocini Leonardo e formazioni o mobilità per 25.000 adulti. Da sottolineare con piacere anche la promessa di semplificare la partecipazione, a cominciare dai moduli di adesione, fino ai contratti e alla documentazione finanziaria richiesta!
http://www.bdp.it/socrates/content/index.php?action=read_rivista&id=4944.

1° OTTOBRE: SCADENZA MISURE DI ACCOMPAGNAMENTO
Entro il prossimo 1° ottobre si possono inviare proposte per l'organizzazione di: seminari, convegni e concorsi per diffondere l'informazione sul Programma Socrates tra i destinatari o il grande pubblico; attività di sensibilizzazione sui vantaggi della cooperazione europea nel campo dell'istruzione; pubblicazione e disseminazione dei metodi e dei risultati raggiunti in questo settore dalla cooperazione europea; promozione delle sinergie fra le varie azioni del programma, e di altre iniziative che non rientrano specificamente in una delle singole azioni, ma concorrono alla realizzazione degli obiettivi del Programma. 
http://www.bdp.it/socrates/content/index.php?action=read_azione&id_cnt=312

E-LEARNING AWARDS
La scadenza per partecipare agli E-Learning Awards 2004 è stata posticipata dal 1 Settembre al 30 Settembre 2004. Il concorso promosso da European Schoolnet - la rete internazionale formata dai Ministeri dell'Educazione di 26 paesi europei e altri enti, fra cui anche Indire -
intende valorizzare le scuole europee e conferire un riconoscimento all'impegno e alla professionalità degli insegnanti premiando progetti, attività, risorse e soluzioni innovative nella didattica,  che includano l'utilizzo delle nuove tecnologie,  e mettano in risalto i valori
culturali europei. I premi vengono assegnati a progetti didattici in corso o conclusi di recente. Non bisogna pensare ad un progetto didattico specifico per i premi e-Learning, ma sottoporre alla valutazione progetti in corso di realizzazione o appena conclusi. La registrazione va effettuata attraverso il sito web
http://elearningawards.eun.org.


VIVERE SENZA DISCRIMINAZIONE
"Vivere le nostre vite senza discriminazione: antirazzismo nella cultura giovanile e nello sport", 27-31 Ottobre 2004, Oslo (Norvegia). Questa conferenza, organizzata da "UNITED for Intercultural Action" (Rete europea contro nazionalismo, razzismo, fascismo e in sostegno agli emigranti e ai rifugiati), analizzerà temi chiave quali migrazione e cultura, nazionalismo, l'identità nazionale e i giovani, gli scambi di buone pratiche, progetti di successo contro il razzismo nel campo della cultura giovanile e dello sport.
Prendendo parte alla conferenza, potrai scambiare le tue idee sul razzismo e sull'anti-razzismo e partecipare a gruppi di lavoro, lezioni, «giochi» interculturali, attività culturali, forum e molto altro. I partecipanti (circa 70) devono vivere in Europa e rappresentare organizzazioni (inter)nazionali contro il razzismo, a favore dei rifugiati, dei diritti umani, dello sport e dei giovani. Per ulteriori informazioni: Invito alla conferenza, programma, modulo d'iscrizione e informazioni di carattere tecnico.
http://www.united.non-profit.nl/pages/Osloinv.htm
UNITED for Intercultural Action
http://www.unitedagainstracism.org


EUROPE DIRECT
La Commissione europea ha lanciato EUROPE DIRECT, un servizio che permette di accedere facilmente alle informazioni che riguardano i diritti dei cittadini nell'Unione, le opportunità esistenti, le politiche e il funzionamento delle istituzioni. Il servizio fornisce risposte ai quesiti dei cittadini attraverso tre canali di comunicazione: - Per telefono, componendo il numero gratuito 0080067891011, oppure il numero 0032-2-2999696 (soggetto alle normali tariffe telefoniche). Il servizio, accessibile ovunque nei 25 Paesi membri e in tutte le lingue ufficiali dell'Unione, è attivo dal lunedì al venerdì, dalle ore 9,00 alle 18,30.
- Per e-mail, attraverso il sito
http://europa.eu.int/europedirect  Tramite un servizio di assistenza web sul sito http://europa.eu.int/europedirect 

SCUOLA: INDAGINE SULLA PRESENZA DI ALUNNI STRANIERI

Nella scuola italiana sono rappresentati, in base alle etnie di provenienza di origine degli alunni stranieri, ben 191 paesi diversi, distribuiti in gran parte in province e città anche piccole del Centro e del Nord Italia. E' quanto emerge dall'indagine del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (Miur) su "Alunni con cittadinanza non italiana - Scuole statali e non statali - Anno Scolastico 2003/2004". La pubblicazione rappresenta una fotografia puntualissima e ricca sulla presenza degli alunni stranieri nella scuola italiana. L'aumento progressivo negli ultimi anni del numero di alunni stranieri, 282.683 con una percentuale del 3,5% sul totale della popolazione scolastica, pone l'accento sul carattere di stabilità e sulla presenza di nuclei familiari e prefigura una dimensione multicolore della nostra scuola futura caratterizzata da una grande quantità di differenze.

IV SETTIMANA DELLA LINGUA ITALIANA NEL MONDO

Gia' in molti siti degli IIC del mondo possono vedersi i programmi relativi alla IV Settimana della lingua italiana nel mondo.
L'appuntamento della "IV Settimana della lingua italiana nel mondo” avrà luogo quest'anno dal 18 al 23 ottobre. Come di consueto, all'importante iniziativa, organizzata dal Ministero degli Esteri italiano (Direzione Generale per la Promozione e Cooperazione Culturale) con la collaborazione dell'Accademia della Crusca e con l’alto patronato del Presidente della Repubblica italiana, aderiscono numerosi enti italiani pubblici e privati attivi nel sostegno e nella diffusione della lingua italiana all’estero: il Ministero per gli Italiani nel Mondo, il Ministero Istruzione Università e Ricerca, il Ministero Beni e Attività Culturali, la RAI, la Società Dante Alighieri, la Fondazione Cassamarca, la Fondazione Corriere della Sera, l'Unione Latina, l'Accademia degli Incamminati.
Gli argomenti prescelti per l'edizione 2004 sono la poesia italiana, come tema principale e l'italiano in musica e la lingua del teatro, come temi collaterali.

MEETING RELIGIONI:VELTRONI, AUMENTARE 8 PER MILLE PER AFRICA

(ANSA) - MILANO, 7 SET - Il sindaco di Roma, Walter Veltroni, che oggi ha partecipato al meeting sulle religioni organizzato dalla Comunità di Sant'Egidio e dall'Arcidiocesi di Milano, ha proposto di aumentare dello 0,2% l'8 per mille per finanziare un programma per l'Africa. "Ogni giorno - ha detto Veltroni - muoiono in Africa 30 mila persone per l'Aids. Credo che se ognuno di noi versasse lo 0,2% in più dell'8 per mille si potrebbe finanziare un progetto per risolvere il problema dell'Aids almeno in un Paese". "Gli italiani - ha detto il sindaco di Roma - hanno un cuore grande e sono convinto che sarebbero felici di fare questo piccolo sacrificio". (ANSA).
Nel suo discorso il sindaco di Roma ha spiegato la necessità di intervenire a favore dell'Africa. "Anche chi non ha a cuore le sorti dell'Africa - ha detto Veltroni - dovrebbe essere favorevole ad una risoluzione dei problemi di quel continente per un semplice ragionamento egoistico". "Si potranno innalzare tutti i 'cavalli di Frisia' che si vuole, stanziare navi nel Mediterraneo e approvare tutte le leggi che si vogliono - ha aggiunto -. Chi ha fame continuerà a venire da noi. Oltre al problema immigrazione c'é poi quello del terrorismo che trova il suo brodo di coltura anche dove c' é disperazione". Veltroni ha quindi indicato l' unica via possibile che l' Occidente deve seguire se vuole aiutare l'Africa: "Bisogna riequilibrare e per farlo è necessario dire una parola scomoda: rinuncia. Non si può riequilibrare senza una qualche rinuncia". Tre gli obiettivi indicati da Veltroni: "Sviluppare la cooperazione, mettere l'embargo alle armi che ancora vengono vendute in Africa e decidere che la lotta all'Aids deve essere una scelta fondamentale di tutto l'Occidente". (ANSA). 2004-09-07 11:55 by: BAB

IMMIGRAZIONE E INTEGRAZIONE, PRESTO UN FILM SU DI LIEGRO(AGI) -

Presto un film sulla vita di don Luigi di Liegro, il direttore della Caritas diocesana di Roma, scomparso alcuni anni fa.
Ne hanno parlato il sindaco Walter Veltroni e i membri del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Internazionale "Don Luigi Di Liegro", presieduto da Giovanni Conso e Gianfranco Imperatori. L'incontro ha rappresentato l'occasione per ribadire lo stretto legame tra la Fondazione, che pure ha un respiro nazionale e internazionale, e la citta' di Roma, luogo privilegiato dell'azione di don Luigi.
Il Presidente della Fondazione, Gianfranco Imperatori, ha sottolineato l'impegno della Fondazione nel campo dell'immigrazione, rimarcando l'importanza di una seria politica di integrazione dei cittadini stranieri che vada al di la' della semplice accoglienza, e ha lanciato l'idea di nuove modalita' di gestione delle rimesse in denaro per agevolare gli immigrati, costretti a volte a pagare commissioni particolarmente onerose. Il sindaco ha ricordato con affetto la figura di don Luigi, e tutto l'impegno profuso a favore della citta' di Roma, ed ha espresso l'intenzione di tenere, in occasione della commemorazione della sua morte nel prossimo ottobre, un Consiglio comunale straordinario per ricordarlo, oltre al consueto pranzo con i poveri, che quest'anno si svolgera' alla Stazione Termini. Veltroni, che ha sottolineato come sia importante preservare in citta' la memoria di don Luigi, ha assicurato il suo impegno nella ricerca di una sede adatta alla conservazione dell'Archivio della Fondazione, un catalogo ricco di oltre quattromila manoscritti e documenti, riconosciuto dalla Soprintendenza archivistica per il Lazio "di notevole interesse storico". L'archivio, insieme alla biblioteca di don Luigi, composta da circa 4.500 volumi e ad altro materiale multimediale, e' stato utilizzato per la pubblicazione di numerosi volumi nonche' per la stesura di una biografia e della sceneggiatura di un film per la Tv di prossima realizzazione. (AGI) Red/Tri/Van

VELO ISLAMICO: SIR (CEI), SIMBOLI DA NON DEMONIZZARE

"I simboli non possono diventare dei pretesti per guidare una societa'. Fanno parte dell'espressione di ciascuno e in quanto tali non dovrebbero dar fastidio a nessuno ma essere rispettati, in nome della liberta' religiosa".
Il Servizio Informazione Religiosa della Chiesa Italiana commenta cosi' la proposta di vietare, sull'onda di quanto sta succedendo in Francia, il velo alle donne islamiche a scuola e in tutti i luoghi pubblici. Proposte simili, si legge nel testo, rivelano quanto su temi delicati come questi, si sta procedendo in Italia con "passi ancora incerti" che chiedono una "maggiore maturazione" ma anche "la capacita' di lavorare con pazienza per favorire l'incontro e la conoscenza dell'altro per instaurare rapporti di fiducia".
Tutto cio' - prosegue la nota - si impone soprattutto nel caso del velo islamico per capire se il suo utilizzo da parte della donna sia "una libera scelta o piuttosto una coercizione esercitata in nome della religione". "Il discorso sulla liberta' religiosa e il rispetto della dignita' della persona cosi' come la rivelazione di Dio - aggiunge don Alberti - sono temi forti ma estremamente difficili perche' toccano non solo la religione ma tutto l'uomo e l'uomo di tutte le religioni. E' piu' facile allora parlare del velo, far emergere la diversita' del simbolo. Occorre pazienza perche' quest i temi entrino nella maturazione di tutti".
L'articolo e' a firma di don Giampiero Alberti, coordinatore della Sezione Islam del Cadr (Centro ambrosiano di documentazione per le religioni), che ricorda l'incontro della Comunita' di Sant'Egidio Milano dove da domenica prossima si incroceranno per le vie della citta' uomini dai simboli religiosi diversi. "Spero davvero - conclude - che lo Spirito Santo possa davvero operare in questi giorni per far capire che se c'e' gente che si incontra, vuol dire che la convivenza e' possibile". (AGI) Red/Tri/Van

VELO ISLAMICO: PDL FI PER VIETARLO, MA E' SUBITO POLEMICA(AGI) -

Divieto di indossare il velo nelle scuole italiane, ma anche in luoghi pubblici qualora non consenta l'identificazione della pesona. In caso di mancato rispetto di tale divieto multa da 1000 a 5000 euro. Ecco in sintesi i contenuti della pdl presentata da Daniele Galli (FI). Il deputato azzurro spiega: "Tra i diritti inalienabili dell'uomo si colloca il principio dell'uguaglianza fra donna e uomo" che deve valere "non solo per i cittadini italiani, ma anche per gli stranieri che risiedono nel territorio italiano. Lo scopo della mia proposta di legge e' quello di impedire l'attuazione di comportamenti lesivi della dignita' dei minori e della donna da parte delle famiglie, in ossequio a tradizioni culturali a noi estranee e in contrasto con i dettati costituzionali italiano e comunitario".
Boccia il divieto la deputata Verde, Luana Zanella, che sottolinea: "E' scandaloso e politicamente ottuso che in un momento cosi' delicato, dove tutto il mondo sta con il fiato sospeso per la sorte degli ostaggi francesi rapiti in Iraq, si faccia una proposta come quella di vietare il chador nelle scuole italiane. E' scandaloso che Forza Italia, invece di lavorare a favore della distensione dei rapporti interculturali e per superare le divisioni e i contrasti che ci sono nel mondo, preferisca, per un po' di visibilita', lanciare proposte provocatorie che non possono che acuire la tensione internazionale. D'altronde ancora oggi, nel nostro occidente, ci sono suore, suore laiche, crocerossine e novizie che indossano il velo e credo che il mondo cattolico insorgerebbe se una legge lo proibisse". (AGI) Red/Tri/Van

PER IL SISTEMA ITALIANO TRA VECCHIO E NUOVO ORDINAMENTO
UNIVERSITA': EQUIPARAZIONE DIPLOMI DI LAUREA


E' stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 21 agosto 2004, il decreto del ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca
contenente la tabella di equiparazione dei diplomi di laurea (DL) conseguiti con il vecchio ordinamento con i nuovi diplomi
di laurea specialistica (LS) valida ai fini della partecipazione ai concorsi pubblici. Il decreto era stato firmato dal ministro
Moratti il 5 maggio scorso, dopo che si era pronunciato favorevolmente il Consiglio universitario nazionale. Il sistema
universitario italiano, che comprende un diploma di laurea di primo livello (dopo un triennio di studi) e un diploma di
secondo livello (dopo un biennio di studi specialistici) è regolamentato dai decreti ministeriali 28 novembre 2000 e 12
aprile 2001.

http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/laurea_equiparazione/index.html

PARTECIPAZIONE DELLA TURCHIA AL PROGRAMMA SOCRATES

E' ufficiale, la Turchia partecipa ad Erasmus!
La Commissione Europea e la Turchia hanno firmato, il 15 aprile u.s. il Memorandum d'intenti che stabilisce la partecipazione della Turchia al Programma Socrates.
Il Memorandum ha efficacia a partire dal 1° aprile 2004 ed è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale turca l'8 maggio scorso.
La lista degli Istituti turchi titolari di EUC è disponibile sul seguente sito Internet:
http://www3.socleoyouth.be/static/Bots/docbots/ERASMUS/EUC_web_TR.xls
Tutte le informazioni utili sulla documentazione necessaria agli studenti Erasmus che andranno in Turchia sono disponibili sul sito Internet dell'Agenzia Nazionale Socrates alla voce "News" della sezione "Erasmus 2": http://www.bdp.it/socrates/erasmus/

LIBRO VERDE SULL'UGUAGLIANZA E LA NON DISCRIMINAZIONE

Questo Libro verde illustra l'analisi condotta dalla Commissione europea
sui progressi compiuti dall'Unione Europea negli ultimi cinque anni nel
combattere la discriminazione. Il suo obiettivo è stimolare la riflessione
su come l'UE possa intensificare i suoi sforzi per combattere le
discriminazioni fondate su sesso, razza o etnia, religione o convinzioni
personali, età, handicap o tendenze sessuali e su come si possa promuovere
la parità di trattamento.
Il Parlamento europeo e le organizzazioni della società civile hanno
svolto un ruolo essenziale nell'avanzamento del programma comunitario di
lotta contro la discriminazione. Anche il ruolo delle autorità nazionali è
stato determinante nella definizione e nell'attuazione di questo programma
strategico. Altri protagonisti sono organismi specializzati nella
promozione della parità tra gli Stati membri, autorità regionali e locali,
datori di lavoro, sindacati, esperti e universitari.
Data l'importanza che le politiche antidiscriminatorie rivestono per
chiunque viva nell'Unione europea, la Commissione accoglierà
favorevolmente eventuali reazioni dei cittadini. La consultazione pubblica
prenderà il via il 1° giugno 2004 e si concluderà il 31 agosto 2004. Le
risposte al Libro Verde saranno raccolte principalmente mediante un
questionario on line.
Il testo del libro verde è disponibile all'indirizzo
http://europa.eu.int/comm/employment_social/fundamental_rights/greenpaper_it.pdf
Ulteriori informazioni su Questionario Online, Libro verde e comunicato
stampa si possono trovare su:
http://europa.eu.int/comm/employment_social/fundamental_rights/greenpaper_en.htm

PROGETTI COMENIUS - DALL'IRLANDA SI CERCANO PARTNER ITALIANI

L'Education Board dell'Irlanda del Nord ci segnala che alcune scuole
nordirlandesi stanno cercando partner in Italia per progetti Comenius 1
che dovranno essere presentati alla scadenza del 1° febbraio 2005. In
particolare, quattro scuole secondarie (età degli alunni: 11-18 anni),
quattro scuole primarie (età degli alunni: 5-11 anni), una scuola
dell'infanzia e due scuole speciali cercano partner in Italia per iniziare
progetti scolastici; altre due scuole primarie, invece, cercano partner
per iniziare progetti di sviluppo della scuola. Chi fosse interessato a
partecipare a progetti Comenius 1 e fosse interessato ad avere partner di
madrelingua inglese, può contattare direttamente Andrine McWilliams,
responsabile dei progetti Comenius 1 all'Education Board dell'Irlanda del
Nord, all'indirizzo e-mail andrine.mcwilliams@neelb.org.uk, oppure
andrine.mcwilliams@tinyworld.co.uk.

RETE COMENIUS PER L'INSEGNAMENTO DEL TEDESCO

La rete Comenius 3 DAF-SUEDOST (Rete per l'insegnamento del Tedesco come
Lingua Straniera nell'Europa del Sud e del Sud-Est) cerca insegnanti o
formatori italiani per la lingua tedesca, disposti a collaborare con la
Rete, diventandone membri. In questo caso, potranno essere informati su
tutte le attività della Rete e potranno presentare le loro scuole e i loro
progetti a un pubblico più vasto. Chi è interessato, può iscriversi
tramite
l'indirzzo internet http://www.daf-netzwerk.org/mitglieder/anmeldung.php.

CONCORSO EUROPEO DI CORTOMETRAGGIO 2004 SUL TEMA "L'ALTRO"

Per il terzo anno consecutivo, la rete europea NISI MASA offre ai giovani
sceneggiatori la possibilità di ottenere sussidi finanziari per produrre i
loro scritti. Il soggetto della sceneggiatura dev'essere collegato al tema
del concorso: "L'Altro".
Possono partecipare al concorso i giovani tra i 18 e 28 anni che vivano in
uno di questi 14 paesi: Belgio, Bulgaria, Finlandia, Francia, Germania,
Gran Bretagna, Ungheria, Italia, Lettonia, Norvegia, Polonia, Portogallo,
Spagna e Turchia.
Il testo deve essere originale, scritto dal giovane che concorre e deve
rispettare le regole basilari della scrittura di sceneggiature. La
selezione dei testi verrà fatta esclusivamente da giovani europei. I
fortunati sceneggiatori saranno contattati alla fine di novembre 2004.
La scadenza per iscriversi è il 31 luglio 2004.
Tutte le informazioni su come partecipare al concorso e sulle regole da
seguire sono nel seguente sito web:
http://nisimasa.imingo.net/2004.htm
Regole generali per scrivere una sceneggiatura:
http://nisimasa.imingo.net/writing.htm
Cineuropa
http://www.cineuropa.org/index.asp?lang=ing&treeID=1

IL PROGRAMMA ERASMUS È STATO PREMIATO!

Il 7 luglio scorso, al Programma Erasmus è stato conferito il prestigioso
premio "Principe de Asturias", nella categoria delle iniziative di
cooperazione internazionale.
Dal 1981 il premio (il quinto assegnato in questo anno dall'omonima
fondazione) è destinato ad individuare e riconoscere il lavoro di
individui, di gruppi di lavoro e di Istituti che hanno contribuito in
maniera significativa alla reciproca conoscenza, al progresso e alla
fratellanza tra Paesi diversi.
Il premio consiste in un importo di 50.000 Euro, una scultura
commissionata e donata da Joan Miró, un diploma e diversi riconoscimenti.
La cerimonia ufficiale di assegnazione si terrà a Oviedo il prossimo
ottobre.
Quest'anno per l'assegnazione del premio concorrevano ben 11 candidature
da Paesi diversi.
Erasmus è stato scelto grazie ai risultati raggiunti: è iniziato nel 1987
con 3.000 pionieri per raggiungere la partecipazione di oltre 120.000
studenti nell'a.a. 2002/2003, con un tasso di crescita del 7% rispetto
all'anno accademico precedente!
Maggiori informazioni sono disponibili sul seguente sito internet:
http://www.fpa.es

GUIDA AI PROGRAMMI COMUNITARI PER LE LINGUE

Al via la nuova guida dei Programmi e delle Azioni curata dalla CE.
La versione 2003 è stata aggiornata e tradotta in tre lingue: francese
(versione attualmente disponibile), inglese e tedesco.
Riferimento Internet:
http://europa.eu.int/comm/dgs/education_culture/publ/ts-themes_fr.html#guide

SEMINARI DI CONTATTO COMENIUS

Ultimi posti disponibili per i seminari di contatto previsti per il
prossimo autunno, riservati ad insegnanti interessati alla ricerca di
partner stranieri per presentare un progetto Comenius 1 alla scadenza del
1° febbraio 2005, il cui elenco è pubblicato all'indirizzo
http://www.indire.it/socrates/comenius/1/sem_03/info.php. I seminari sono
riservati a docenti la cui scuola non abbia ricevuto finanziamenti per
progetti o visite preparatorie Comenius 1 nell'ultimo triennio (a partire,
cioè, dall'anno scolastico 2001/02).

Proposte del piano d’azione 2004-2006

"Oggi le lingue sono fondamentali per la mobilità sociale e professionale di ciascuno di noi perché allargano gli orizzonti e permettono di lavorare all’estero, unendo culture e modi di vivere diversi". E’ la dott.ssa Nunzia Latini, Presidente dell’ANILS di Roma, ad aprire i lavori del Convegno tenutosi nella città capitolina nei giorni 6, 7 e 8 novembre scorsi, sul tema "Nuovi metodi per insegnare ed apprendere le lingue in Europa", promosso proprio dall’Associazione Nazionale Insegnanti Lingue Straniere con il patrocinio del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca.
L’ANILS, la più antica associazione professionale italiana di docenti di lingue straniere, si propone dal lontano 1949 di promuovere e sostenere l’insegnamento delle lingue nelle scuole di ogni ordine e grado, rivolgendosi dunque a insegnanti di lingue straniere, classiche, e di italiano come lingua materna e straniera in una concezione integrata di educazione linguistica.
L’intensa tre giorni, iniziata nella Sala Convegni della Camera dei Deputati, in Palazzo Marini, e proseguita nella sede della John Cabot University con un fitto programma di laboratori linguistici, ha visto gli interventi di numerosi, illustri relatori che hanno approfondito l’importanza imprescindibile del ruolo rivestito dall’apprendimento delle lingue in Europa, che non dovrebbe limitarsi al periodo scolastico ma proseguire, possibilmente, per tutta la vita. Sono state, così, esposte le proposte del piano d’azione comunitario dell’Unione Europea per il 2004-2006 volte a migliorare l’insegnamento delle lingue e a creare un ambiente ad esse favorevole.
"Al centro dell’Unione Europea – ha sottolineato il dott. Antonio Giunta La Spada, Direttore Generale per le Relazioni Internazionali del MIUR – è presente da sempre la tematica dell’apprendimento e dell’insegnamento delle lingue straniere, sostenuta da tre colonne portanti: due lingue nella scuola materna, apprendimento veloce, insegnamento delle lingue non limitato al solo periodo scolastico. E’ indubbio che dal 1976 le lingue sono a supporto della cultura e dell’educazione".
Le principali proposte del piano d’azione comunitario 2004-2006 riguardano il finanziamento di uno studio sui principi pedagogici generali sui quali si basa l’insegnamento delle lingue e delle culture straniere agli allievi più giovani; la creazione, attraverso il programma Socrates, di una serie di progetti transnazionali per l’elaborazione e la diffusione di nuove metodologie specifiche d’insegnamento di talune materie tramite lingue diverse da quelle franche; la possibilità di diffusione dell’uso di sottotitoli nei cinema e in televisione; l’introduzione di un premio annuale destinato a colui che avrà fatto più progressi nell’apprendimento di una lingua straniera; l’istituzione, infine, di un gruppo permanente di alto livello di rappresentanti degli Stati membri per contribuire a monitorare l’attuazione del piano d’azione, vigilando sui cambiamenti in atto nell’Unione Europea.

OCSE, ITALIA TRA I PAESI CON FLUSSI MIGRATORI RIDOTTI

(AGI) - Roma, 24 gen. - L'Italia con Inghilterra, Belgio e Norvegia e' nel gruppo di Paesi Ocse dove si e' registrata una lieve riduzione dei flussi migratori nel corso del 2001. E' questo uno degli aspetti evidenziati dall'ultimo rapporto Ocse sui "Flussi nell'immigrazione internazionale". Fino al 2000 si era invece avuta un'immigrazione piu' che doppia in Gran Bretagna, Belgio e Norvegia e triplicata in Portogallo e in Italia. Il calo degli immigrati, comunque, viene considerato piu' come una stabilizzazione del trend dopo un periodo di forte crescita che una vera e propria inversione di tendenza. I Paesi Ocse sono stati divisi in tre gruppi a seconda della consistenza dei flussi migratori e l'Italia e' nel terzo. Al primo gruppo, caratterizzato da un incremento molto massiccio, appartengono Austria, Canada, Rep.Ceca, Finlandia, Francia, Irlanda, Nuova Zelanda, Svizzera e Stati Uniti. Nella maggior parte di questi la crescita dell'immigrazione ha raggiunto i massimi degli ultimi 20 anni: +31% negli Usa nel 2000 sul '99, in Nuova Zelanda +36,5% e in Canada +10,2%. Al secondo gruppo, caratterizzato da un incremento moderato, appartengono Giappone, Olanda, Svezia, Lussemburgo e Danimarca: in tutti questi l'aumento si e' attestato intorno al 3,5%. Nel terzo gruppo, come detto, l'Italia. L'Ocse evidenzia come l'ingresso di lavoratori stagionali sia molto alto in Germania (277.900 nel 2001) e in Svizzera (54.900). Seguono l'Italia (30.300), gli Stati Uniti (27.700), la Gran Bretagna (15.200) e la Francia (10.800). Il nostro Paese e' nella fascia bassa anche guardando alla percentuale di stranieri sulla popolazione residente con un 2,4%. Ai primi posti, ma bisogna anche considerare il particolare impatto nei Paesi con polazione ridotta, troviamo il Lussemburgo con una quota di immigrati del 37,5%, la Svizzera con il 19,7%, l'Austria (9,4%) e la Germania (8,9%). Seguono, tra gli altri, Francia (5,6%), Svezia (5,3%), Olanda (4,3%) e Gran Bretagna (4,4%). Sotto il 3% troviamo la Spagna (2,7%) l'Italia (2,4%), il Portogallo (2,2%,) la Rep.Ceca(2,0%), la Finlandia (1,9%), il Giappone (1,4%), l'Ungheria (1,1% e ultima la Polonia con lo 0,1%. In Italia sta cambiando anche la composizione delle cinque principali etnie. Tra il 2000 e il 2001 gli albanesi sono cresciuti dal 10,2% al 12%; i rumeni sono saliti dal 5% all'8%, sempre terzi ma in sensibile calo i marocchini scesi dall'11,5% al 7,7% seguiti dai cinesi calati dal 4,3% al 3,8% e dai polacchi che pero' sono aumentati dal 2,3% al 3,8% al pari degli stessi cinesi. Sul piano generale il rapporto Ocse evidenzia come l'evoluzione delle emigrazioni rifletta da un lato la crescita di chi viene per cercare lavoro o per ricongiungersi ai familiari e dall'altro la persistente difficolta' d'integrazione. Cambia anche la geografia dei flussi che si traduce spesso in una nuova emergenza. Aumentano, in particolare, gli arrivi dall'Asia, in particolare da Cina e Filippine, dalla Russia e dall'Ucraina. (AGI) Red/Sep/Sgv

E' NATO IL CONSIGLIO DELLE LINGUE EUROPEE
Battesimo a Stoccolma presente anche La Crusca - E' stata costituita a Stoccolma la Federazione Europea delle Istituzioni Linguistiche Nazionali.
E' questo il traguardo raggiunto, in cinque anni di intenso lavoro, dal piu' folto gruppo mai riunito di istituzioni e accademie che si occupano di lingua nei 15 Paesi dell'Unione europea: dopo gli incontri tenuti a Bad Homburg (1999), a Mannheim (2000), a Firenze (2001), a Bruxelles (2002). Per l'Italia era presente l'Accademia della Crusca, nella persona del suo presidente Francesco Sabatini, che insieme ai rappresentanti delle istituzioni federate (altre accademie storiche come l'Accademia di Spagna, l'impresa dell'Oxford English Dictionary, l'Istituto del Cnr per il grande Vocabolario dell'italiano e i numerosi organismi di vario tipo distribuiti dai Paesi nordici alla Grecia e al Portogallo) ha dato vita a questa sorta di Consiglio delle lingue d'Europa. Mentre la nascente Carta costituzionale europea, in materia linguistica, si limita a riaffermare la parita' delle lingue, la Federazione Europea delle Istituzioni Linguistiche apre la via a un'idea forte e nuova, affermando che tutte le lingue europee sono patrimonio comune di ogni abitante del continente. Come l'ambiente, come il clima, come la purezza delle acque. Il principio del ''patrimonio comune'' puo' apparire astratto ma non lo e', come ha ricordato il professor Sabatini: esso si traduce anzitutto nell'indicazione dell'obbligo, per tutti i cittadini d'Europa, di raggiungere ''il plurilinguismo individuale'', e cioe' l'obbligo di conoscere, in misura certo variabile, almeno altre due lingue europee oltre la propria. Dunque, viene chiamata subito in causa la scuola con i suoi ordinamenti. I rappresentanti delle istituzioni linguistiche europee non sono sognatori. Hanno lunghe carriere di studio, concrete esperienze di estesi programmi di lavoro, un forte senso della storia, e dei grandi processi geopolitici e demografici attuali. Conoscono il potere fortemente innovatore delle tecnologie applicate ai problemi delle lingue e dell'educazione. Sara' proprio questo il tema dell'incontro che sara' definito gia' nel prossimo dicembre a Firenze (Istituto Cnr diretto da Pietro Beltrami e Accademia della Crusca) e sara' dibattuto a Parigi nel settembre 2004.
a cura della Redazione CulturalWeb

(AGI) BUTTIGLIONE: "SI FARA' LEGGE SUL DIRITTO DI VOTO IMMIGRATI"
"Si finirà con una legge che darà il voto agli immigrati". Così il presidente dell' Udc e ministro per le Politiche Comunitarie Rocco Buttiglione ha risposto sabato scorso a Torino ad un giornalista che gli chiedeva una valutazione sulla vicenda dell'ampliamento del diritto di voto agli immigrati extracomunitari. "Si è fatto molto rumore - ha spiegato - su una questione che non ha gran rilievo. Gli immigrati dopo dieci anni possono già diventare cittadini italiani".(AGI)

(AGI) ITALIA-TUNISIA: STANZIATI 36,5 MLN DI EURO PER COOPERAZIONE
Dopo gli accordi sulla lotta all'immigrazione clandestina, il governo italiano ha varato aiuti per 36,5 milioni di euro in favore delle Pmi italiane che operano nello Stato Nordafricano. Gli accordi di cooperazione in vigore tra i due paesi stanno dando frutti sia contro il traffico di esseri umani sia contro altri fenomeni illegali. Dal punto di vista economico l'Italia gode di ottimi investimenti col paese africano: è infatti il secondo partner di Tunisi sia per quanto riguarda l'interscambio che per gli investimenti. La Tunisia, dove operano circa ottocento aziende italiane, offre agli imprenditori italiani interessanti prospettive: è infatti un paese che ha avuto una notevolissima crescita economica negli ultimi vent'anni. La firma del Governo sull'accordo da 36,5 milioni è stato rappresentata dal sottosegretario agli esteri Alfredo Mantica, che ha espresso la volontà dell'Italia di giungere ad 'salto di qualita' nei rapporti economici bilaterali.

(AGI) INFIBULAZIONE: MONTALCINI, COMBATTERLA AL 100%
"L'infibulazione va impedita in tutti i modi: va combattuta al 100%". Cosi' il premio Nobel Rita Levi Montalcini, a Firenze per una lezione in Provincia, risponde a una domanda sulla proposta di infibulazione soft avanzata da un medico somalo, che opera presso l'ospedale fiorentino di Careggi. "Ho letto quella proposta - spiega la Montalcini - e la trovo debole: non ricorrerei a una simile alternativa". Infatti "l'infibulazione e' tragica: io punto sulla educazione". Il premio Nobel ha cosi' ricordato la sua Fondazione, chein cinque anni ha donato duecento borse di studio a donne africane, dal primo livello scolastico fino a quello universitario. E "posso assicurare che, malgrado siano analfabete, hanno grandi capacita'". "Il motto della mia Fondazione - ha concluso - e' cinque euro per le donne africane".

(AGI) INFIBULAZIONE: PRESTIGIACOMO, NO CON FERMEZZA
"Voglio sperare che sia solo un malinteso desiderio di stemperare i contrasti culturali e di evitare mali maggiori che abbia indotto l'ospedale toscano a ipotizzare la cosiddetta "infibulazione dolce". Ma la via scelta e' inaccettabile". Chiara la presa di posizione del ministro Stefania Prestigiacomo sull'ipotesi infibulazione. "Il Parlamento - prosegue il ministro - sta lavorando ad una legge che introduce nel nostro paese un reato specifico di infibulazione che consideriamo un'offesa inaccettabile all'integrita' fisica delle donne, un rito imposto alle bambine che viola i loro piu' elementari diritti umani e che e' spesso causa di malattie e menomazioni permanenti all'apparato genitale femminile". "No quindi, con fermezza all'infibulazione, fosse pure una "puntura di spillo" e no ad ogni altro cedimento su questo fronte. Anzi, in linea con quando accade in altri paesi europei che hanno gia' legiferato in proposito, l'Italia deve assumere una linea assolutamente intransigente su questo tema. Accanto al massimo rigore, anche penale, nel divieto di queste pratiche, vanno pero' intraprese azioni di carattere sociale e culturale per promuovere fra i nostri immigrati il rispetto dei fondamentali diritti umani e civili che rappresentano i cardini del nostro sistema democratico. Credo - conclude il ministro - che dobbiamo fare uno sforzo per comprendere le culture diverse, ma anche uno sforzo, forse ancora maggiore, per far comprendere che la tolleranza e la nostra piena disponibilita' all'integrazione incontra un limite invalicabile nei diritti inviolabili della persona la cui violazione non sara' mai accettata in Italia".

(AGI) COLF: BUSTA PAGA PIU' PESANTE, AUMENTANO MINIMI TABELLARI
La Fidaldo, Federazione Italiana datori di lavoro domestico, aderente a Confedilizia, informa che e' stata firmata dalla Commissione nazionale per l'aggiornamento retributivo la nuova tabella dei minimi retributivi contrattuali da applicare ai lavoratori domestici nonche' i nuovi valori convenzionali di vitto e alloggio. In virtu' di quanto previsto dal contratto nazionale di lavoro sulla disciplina del rapporto di lavoro domestico, questi valori maggiorati decorrono dal 1* gennaio 2004. Esemplificando, la retribuzione base di un domestico convivente di 2a categoria passa da 538,05 a 548,381 euro, mentre il totale delle indennita' di vitto e alloggio sale a 4,313 euro contro i precedenti 4,212.

(AGI) SARONNO: SPORTELLO ITINERANTE PER IMMIGRATI
Informazioni piu' accessibili per gli immigrati residenti a Saronno e paesi vicini. Dai primi di gennaio 2004 e' infatti attivo uno "sportello itinerante" che viene condiviso dal comune di Saronno e da altri cinque comuni limitrofi.L'iniziativa e' partita proprio dal comune saronnese dove da tre anni e' presente un ufficio che si occupa di fornire informazioni utili ai cittadini stranieri presenti sul territorio.Per raggiungere anche coloro che abitano nei paesi vicini dove, per motivi economici, non e' stato possibile istituire lo stesso servizio, il responsabile dell'ufficio immigrati del comune di Saronno sara' presente per due ore alla settimana anche negli altri comuni. Si vuole, spiega il responsabile dell'ufficio, rendere piu' accessibili le informazioni utili agli immigrati in materia di documentazione relativa alle pratiche di rilasci e rinnovi di permessi di soggiorno, ricongiungimenti familiari.

ROMA: CORSO DI AGGIORNAMENTO SULLE RELIGIONI
(AGI) - Roma, 24 gen. - Si terra' a Roma presso il Vicariato, il 21 gennaio e il 3 marzo un corso di aggiornamento sulle religioni dal titolo:Il dialogo tra le religioni in un mondo globalizzato.Una due giorni organizzata dal Forum per l'intercultura insieme al Dossier Statistico Immigrazione. Il corso cerchera' di rispondere a Cosa significa per un credente la molteplicità di queste fedi? Cosa significa per un non credente la contrapposizione tra i diversi gruppi religiosi?, e chiamerà ad intervenire rappresentanti di ciascuna comunità religiosa ed esperti. Verrà curata una panoramica sulle "religioni del libro" imperniate sulla fede monoteista di Abramo (ebraismo, cristianesimo e islam), sulle religioni tradizionali dell'Africa (comunemente denominate "animiste"), sulle religioni orientali (buddismo e induismo) e, infine, anche sui valori di chi non ha un'appartenenza religiosa. Partendo dai dati statistici aggiornati su questo nuovo panorama religioso si cercherà di ricostruire senza pregiudizi "L'immagine degli immigrati in Italia" come si presenta attualmente.

Lingua del fare, lingua dell'essere
Colonia - Al convegno sul bilinguismo, organizzato dal COASSCIT (Comitato di Assistenza Scolastica Italiana) di Colonia, in collaborazione con il Consolato Generale di Colonia, il 21 e 22 giugno scorsi, incontriamo Paolo Balboni, docente all'università di Venezia. "Il bilinguismo deve essere una scelta". "Imparare una lingua vuol dire 'essere' di più". La sconfitta dell'inglese come lingua operativa.
Professor Balboni, Lei ha parlato al convegno di Colonia di 'lingua del fare' e di 'lingua dell'essere'. Ci spiega cosa intende?
Il problema fondamentale è che tantissimi di noi capiscono la necessità di conoscere una lingua, ma solo per 'fare' qualcosa, per produrre, per andare in vacanza e così via. Però imparare una lingua vuole dire anche entrare in contatto, magari con altri milioni di persone, quindi 'essere' di più. Colui che conosce una lingua non solo per parlare negli aereoporti, ma anche per conoscere la gente, ha a disposizione forse cinquanta milioni di partner in più per la sua vita. Ha a disposizione la possibilità di allargarsi. Chi può scegliere più degli altri è più ricco degli altri.
Quindi 'lingua dell'essere'. Vogliamo fare degli esempi per capirci?
Supponiamo che qualcuno voglia allargare i suoi orizzonti e conoscere altri popoli, per esempio i polacchi, perché ha letto un bel romanzo polacco. Da lì, poi, nascono delle prospettive nuove di esistenza. Vorrei allora farle poi il mio caso personale. Io sono laureato in inglese, lingua che conosco bene; ho studiato francese e spagnolo; mi piacciono più dell'inglese le lingue francese e spagnola, e quindi finisce che tutta la mia attività accademica, tutti i progetti europei, li faccio in francese e spagnolo, e con Spagna e Francia. Voglio dire che in molti casi, come nel mio, la lingua dell'essere finisce per diventare anche la lingua del fare. Allora bisogna stare attenti a non dire: inglese per tutti, perché altrimenti diventiamo tutti funzionali solo ai processi di produzione. Non di solo pane vive l'uomo.
Lei ha parlato anche di una sorta di sconfitta dell'inglese come lingua operativa, o lingua del lavoro...
L'inglese che adesso molti parlano è una sorta di bad english. Molti hanno già teorizzato un euro -english. Ma ormai c'è un international english, o chiamiamolo come vogliamo. Noi tutti, non inglesi o non americani, ci capiamo bene con il nostro inglese ridottissimo; gli inglesi e gli americani non li capiamo più. C'è stata tempo fa una grande multinazionale americana di farmaceutica che si è resa conto che, nei convegni di medici, quando parla il loro rappresentante -americano- l'80% per cento dei presenti non lo capisce ed esce dalla sala. Eppure si tratta di medici che parlano inglese tra di loro. A questo punto quindi l'inglese ha perso. Voglio dire che non è questo che si deve intendere quando si parla di bilinguismo: non una lingua semplicemente come strumento di lavoro.
Quando noi non specialisti parliamo di bilinguismo, lo intendiamo come una cosa tutto sommato semplice: cioè è bilingue che conosce due lingue. In realtà la cosa mi pare più complicata...
Io una persona bilingue la definirei come una persona che sa pensare con due teste. Sa mettersi nei panni dell'altro. Sa capire che sta offendendo involontariamente gli altri con il suo modo di fare. Per esempio, quando qualcuno parla, gli italiani interrompono. Per gli italiani questa è una forma di collaborazione con chi sta parlando: si parla in due. Per gli americani invece questa è una offesa. Quindi diventa fondamentale saperlo, se si vuole parlare con un americano. La lingua non è fatta solo della grammatica, ma si agisce anche con la lingua.
Molti di noi sono cresciuti con la convinzione che ogni persona deve conoscere anzitutto bene una lingua. Poi ne può imparare qualche altra. Come italiani in Germania, ci accorgiamo tuttavia che quella lingua italiana, che per noi rimane fondamentale, per gli altri è invece accessoria. Come sarà l'Europa linguistica dei nostri figli?
Sarà una Europa in cui chi conosce solo una lingua sarà tagliato fuori. Noi siamo vecchi, siamo dei ruderi. Ma questo in fondo è poco importante. La cosa importante è che per i nostri figli la pluralità linguistica sarà del tutto normale. Sarà normale trovarsi in gruppi plurilingue in cui è necessario cercare sistemi adeguati per capirsi. I miei figli hanno rispettivamente 25 e 20 anni. Tra loro è passato un universo. Quello di vent'anni va in giro per l'Europa, parla un paio di lingue, ha trovato una ragazza slovena con cui parla un po' di tedesco e un po' di inglese. Voglio dire: sono approcci diversi dai nostri. In Canada esistono studi sulle diverse conformazioni mentali dei monolingue e dei plurilingue. Il plurilingue è uno che di fronte ad un altro linguaggio... ci prova e vede come va. I monolingue, invece, vogliono capire tutto il linguaggio dell'altro. Sono atteggiamenti di fronte alla realtà completamente diversi.
Noi, che siamo dei ruderi, siamo stati abituati a pensare che esistono due livelli di lingua. Uno è costituito dalla lingua 'alta' cioè la letteraria, il secondo dai dialetti e dalle lingue regionali o familiari...
Imparare l'italiano o il tedesco vuol dire imparare anzitutto la lingua della quotidianità. Nell'italiano, quando lo parlo, anche se sbaglio qualcosa non succede nulla. Il desiderio di comunicare bene, anziché comunicare e basta, viene quando intendiamo la lingua come lingua dell'essere. Per la lingua del fare, la comunicazione deve funzionare. Nel momento in cui mi appassiono ad un popolo, per esempio al tedesco, non voglio più che quella lingua sia sbagliata. Voglio conoscere quella letteratura, Goethe, Thomas Mann. La letteratura e la lingua alta diventano scelte della lingua dell'essere; questo è proprio il passaggio. Nel momento in cui uno sceglie di non accettare errori, è perché ha scelto la lingua dell'essere. A quel punto, chi sceglie non è più un rudere, ed è impegnato con quella lingua per tutta la vita.
Corriere d'Italia/ News ITALIA PRESS - Notiziario NIP - News ITALIA PRESS agenzia stampa - N° 129 - Anno IX, 4 luglio 2002

  • Università di Verona e Cina unite per crescere insieme

Al Centro linguistico di Ateneo dell’Università si è tenuta la cerimonia di commiato e di consegna dei diplomi ai 10 funzionari cinesi che hanno seguito da febbraio un corso universitario intensivo di italiano giuridico amministrativo e commerciale. Il percorso formativo loro proposto da Verona Innovazione, azienda speciale della Camera di commercio, è stato portato a termine con ottimi risultati sia dal punto di vista teorico che pratico; infatti parallelamente alla preparazione in aula si è proceduto alla conoscenza diretta della realtà economica ed imprenditoriale del territorio, usufruendo della disponibilità delle aziende ad ospitarli. Alla cerimonia erano presenti il presidente della Camera di commercio Fabio Bortolazzi, Riccardo Ceni, il professor Gianni Tortella, il direttore del Centro linguistico d’ateneo Cesare Gagliardi, le professoresse Nunzia Latini e Maria Cristina Gatti e il presidente e il direttore dell’Esu di Verona, Pavesi e Canteri.
La sfida connessa alla globalizzazione dell'economia non può prescindere dal progresso del capitale sociale a tutti i livelli e dall'abilità di posizionarsi nelle fasce di mercato a maggior valore aggiunto e a maggiore opportunità.
Contemporaneamente alla formazione linguistica, si è proceduto affinché questi funzionari di alto livello potessero conoscere direttamente la realtà socio-economica italiana e veronese soprattutto nel settore agroalimentare. Fino a settembre i dirigenti saranno disponibili per uno stage e ciò sarà per le aziende veronesi sia uno strumento efficace di auto promozione in un mercato che conta oltre un miliardo di persone, sia un investimento strategico per la propria competitività.

  • E' NATO IL CONSIGLIO DELLE LINGUE EUROPEE

Battesimo a Stoccolma presente anche La Crusca - E' stata costituita a Stoccolma la Federazione Europea delle Istituzioni Linguistiche Nazionali.
E' questo il traguardo raggiunto, in cinque anni di intenso lavoro, dal piu' folto gruppo mai riunito di istituzioni e accademie che si occupano di lingua nei 15 Paesi dell'Unione europea: dopo gli incontri tenuti a Bad Homburg (1999), a Mannheim (2000), a Firenze (2001), a Bruxelles (2002). Per l'Italia era presente l'Accademia della Crusca, nella persona del suo presidente Francesco Sabatini, che insieme ai rappresentanti delle istituzioni federate (altre accademie storiche come l'Accademia di Spagna, l'impresa dell'Oxford English Dictionary, l'Istituto del Cnr per il grande Vocabolario dell'italiano e i numerosi organismi di vario tipo distribuiti dai Paesi nordici alla Grecia e al Portogallo) ha dato vita a questa sorta di Consiglio delle lingue d'Europa. Mentre la nascente Carta costituzionale europea, in materia linguistica, si limita a riaffermare la parita' delle lingue, la Federazione Europea delle Istituzioni Linguistiche apre la via a un'idea forte e nuova, affermando che tutte le lingue europee sono patrimonio comune di ogni abitante del continente. Come l'ambiente, come il clima, come la purezza delle acque. Il principio del ''patrimonio comune'' puo' apparire astratto ma non lo e', come ha ricordato il professor Sabatini: esso si traduce anzitutto nell'indicazione dell'obbligo, per tutti i cittadini d'Europa, di raggiungere ''il plurilinguismo individuale'', e cioe' l'obbligo di conoscere, in misura certo variabile, almeno altre due lingue europee oltre la propria. Dunque, viene chiamata subito in causa la scuola con i suoi ordinamenti. I rappresentanti delle istituzioni linguistiche europee non sono sognatori. Hanno lunghe carriere di studio, concrete esperienze di estesi programmi di lavoro, un forte senso della storia, e dei grandi processi geopolitici e demografici attuali. Conoscono il potere fortemente innovatore delle tecnologie applicate ai problemi delle lingue e dell'educazione. Sara' proprio questo il tema dell'incontro che sara' definito gia' nel prossimo dicembre a Firenze (Istituto Cnr diretto da Pietro Beltrami e Accademia della Crusca) e sara' dibattuto a Parigi nel settembre 2004.
a cura della Redazione CulturalWeb

  • On line l’osservatorio regionale per la multietnicità

La giunta del Lazio ha approvato su proposta dell’assessore alla Famiglia e ai Servizi Sociali, Anna Teresa Formisano, il progetto del Sistema informativo dell’Osservatorio regionale per l’integrazione e la multietnicità. Varato dalla società Laziomatica, il progetto è finalizzato a fornire all’Osservatorio immigrazione il supporto di un sistema informativo; assicurare le funzioni di raccolta dati, analisi e coordinamento; supportare i Centri servizi provinciali nelle funzioni di comunicazione di dati aggiornati in Regione; collegare i referenti di Distretto, Provincia, Regione in rete; migliorare le capacità di questi referenti di monitorare il territorio di propria competenza; trarre soluzioni trasferibili agli altri Osservatori e al Sistema informativo di assessorato.
La giunta ha previsto uno stanziamento di 300mila euro: "Vogliamo offrire agli addetti della Regione – ha detto l’assessore Formisano – un supporto in grado di superare l’attuale frammentarietà dei processi. Il sistema informativo permetterà, inoltre, di ricostruire i dati relativi al fenomeno immigrazione dispersi tra vari enti con varie competenze, disporre di un canale di comunicazione on line e sostituire le pratiche cartacee". Province-pilota del progetto saranno Viterbo e Latina. Il provvedimento verrà pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione Lazio (Burl).

  • RIFUGIATI
    Un vademecum in nove lingue per aiutare gli stranieri che chiedono protezione in Italia

Un vademecum per tutti gli stranieri che chiedono protezione nel nostro Paese. La pubblicazione in 9 lingue ( italiano, inglese, francese, spagnolo, turco, albanese, russo, arabo) è frutto della collaborazione tra il Consiglio Italiano per i Rifugiati onlus (CIR) e la casa editrice Stranieri in Italia. "Informazioni generali per i richiedenti asilo" il titolo di questa guida che accompagna lo straniero lungo tutte le tappe della procedura d'asilo, spiegandogli a chi rivolgersi, quali documenti presentare e come cambiano i suoi diritti dalla presentazione della domanda fino al riconoscimento dello status di rifugiato.
Stampato in 8000 copie, sarà distribuito gratuitamente dal Cir a tutti i suoi operatori di frontiera, ai centri d'accoglienza, alle associazioni, alle istituzioni e agli enti locali. A Roma il vademecum verrà diffuso presso tutte le Circoscrizioni. Inoltre una versione on-line sarà disponibile sul sito dell''editore (www.stranieriinitalia.it ). R.A.B.

  • L'intercultura in piazza
    VENERDI' 21 MARZO: MIGLIAIA DI ALUNNI, INSEGNANTI E RAPPRESENTANTI DELLE COMUNITA' STRANIERE SFILERANNO IN CENTRO CITTA' PER AFFERMARE LA VOLONTA' DI AMICIZIA TRA I POPOLI

La Giornata di Festa e' promossa dal Coordinamento Interculturale dei Collegi Docenti di 90 Scuole della città nell'ambito del Progetto "Il Mondo in un piatto di ...Feste" - CSA (Provveditorato agli Studi) e con il patrocinio del Comune di Milano.
"Milano Ristorazione Spa" per l'occasione distribuirà un menù di festa nelle scuole.
Nella Giornata mondiale della Poesia (indetta dall'Unesco) una giuria premierà la classe che avrà inviato la miglior canzone o poesia sul tema dell'amicizia e dell'arricchimento culturale tra bambini italiani e stranieri, all'indirizzo e-mail MondoinFesta@rcm.inet.it entro il 19 Marzo 2003;indirizzo al quale è possibile comunicare le adesioni e richiedere ulteriori informazioni
DALLE ORE 9.30 ALLE ORE 12 P.DUOMO-CASTELLO E RITORNO SFILATA CON STRUMENTI MUSICALI COSTRUITI NELLE SCUOLE, CANTI E DANZE INSIEME AD AFRICANI, ASIATICI, AMERINDI ED EUROPEI
21 marzo L'intercultura in piazza
Festa dell'amicizia tra i popoli giornata nazionale dell’incontro tra le culture dalle scuole alla città: l'invito a partecipare è rivolto agli alunni ed insegnanti, alle comunità straniere, all'associazionismo, per fare del 21 marzo, giornata mondiale dell'ONU contro il razzismo, equinozio di primavera, capodanno induista, iraniano, curdo e festa tradizionale di molte altre culture, un momento di incontro che dia la parola ai bambini, alla Scuola, agli immigrati.
- dalle aule alle strade: in viaggio tra le tradizioni e le culture dei compagni di banco venuti da lontano che in questi anni hanno fatto crescere insieme a noi nelle scuole la cultura dell'incontro e della differenza come valore.
- dalla città al mondo: per festeggiare l’amicizia, la commistione, la diversità, tutto il nuovo incontrato in questi anni
LA RETE "DIDAWEB-RISORSE PER LA DIDATTICA" HA ESTESO LA PROPOSTA DI FESTA IN TUTTA ITALIA
Hanno aderito: Facoltà di Scienze della Formazione (Univ.Bicocca), Centro Come,Comunità di S.Egidio (Scuole della Pace),Fratelli dell'Uomo,Fondazione Ambrosiana per la Vita, Centro Nazionale Volontariato, CGIL Scuola, Rete-Scuole, Ass.Italiana Maestri Cattolici, Survival, Infomondo, ArciRagazzi, Ass.Italia-Cina, Compafricana, Ass.Aslat/Nuevo Perù, Associazione Donne Cinesi, Coreis, Centro culturale Islamico

  • EDUCAZIONE INTERCULTURALE

(Comunicato MIUR) Si conclude il corso di formazione a distanza (Nota prot. n. 627 del 26/11/2001) su "l'Educazione Interculturale come sfondo integratore del POF".
Il corso è destinato a tutto il personale scolastico e agli operatori socio-educativi e prevede anche un percorso di formazione on line. Questa primavera erano andate in onda le prime due unità, che verranno replicate su RAI Lab con la trasmissione delle ultime cinque sull'educazione interculturale nelle aree disciplinari, secondo il seguente calendario: 29 e 30 novembre (repliche delle prime due unità), 3, 4, 5,6 e 7 dicembre (unità conclusive), ore 15.00/16.00 (oltre a altre cinque fasce orarie).
Il corso potrà essere seguito presso le scuole dotate di antenna satellitare, e potrà essere integrato con attività aggiuntive di aggiornamento e e di approfondimento.
A supporto dell'iniziativa di formazione è attivo uno spazio internet sul sito della RAI, al quale è possibile accedere anche per il percorso on-line.

  • STATISTICHE (21 giugno 2001 - Il Sole 24ore)

Italiani in crescita grazie agli immigrati Il censimento Istat rileva un aumento di circa 160mila persone: ora siamo quasi 58 milioni.
Inversione di tendenza della natalità: +10,8 per mille sul '99 La popolazione residente in Italia è aumentata nel 2000 di circa 160 mila persone. Una crescita, però, non dovuta all'aumento delle nascite (il cui numero resta più basso rispetto alle morti), ma degli immigrati. È quanto emerge dal bilancio demografico nazionale, redatto dall'Istat.
Nel 2000 la popolazione complessiva residente in Italia è stato pari a 57 milioni 844.017 unità, di cui 28 milioni 94.857 maschi (48,6%) e 29 milioni 749.160 femmine (51,4%). A fine anno - rileva l'Istat - è stata riscontrata una variazione demografica positiva pari a +164.122 unità, determinata da un saldo negativo del movimento naturale (cioè il numero delle nascite e dei decessi dei residenti) pari a -17.202 unità, e un movimento migratorio positivo pari a +181.324.
Inversione di tendenza della natalità: c'è stato un aumento del 10.8 per mille dei nati rispetto al 1999, mentre i decessi sono stati 560.241 con un calo del 19,5 per mille rispetto all'anno precedente.
La regione meno prolifica è stato il Piemonte dove il saldo fra nati è morti è stato di -12.653, seguita dalla Toscana con -12.602. Boom di nascite, invece, al Sud con la Campania in testa con un saldo positivo di 19.695 unità e la Puglia con un +9.935. In complesso nel meridione la differenza delle natalità sul numero dei morti nel 2000 è stata di 28.412 unità e nelle isole di 6.384.
Per quanto riguarda gli immigrati, il più alto saldo positivo è stato registrato in Lombardia con 56.111 persone in più, seguita dall' Emilia Romagna con 39.048. Di segno negativo, invece, il saldo migratorio in 6 regioni, tutte del sud: Campania, Sicilia, Calabria, Puglia, Sardegna e Basilicata.
Per quanto riguarda la concentrazione della popolazione: nei comuni capoluogo, in cui risiede il 30% degli italiani (più di 17 milioni), l'aumento della popolazione è stato, infatti, appena di 137 unità, mentre nei restanti comuni in cui risiede il 70% della popolazione italiana l' aumento è stato di circa 164.000 persone.
Distinguendola per aree territoriali, la popolazione (per famiglie) è maggiormente residente nel Nord-ovest con il suo 28,7% del totale (pari a 6.385.195 unità). La suddivisione vede, inoltre, il 19,2% nel Nord-est (4.260.701 unità), il 19,4% nel Centro (4.310.909 unità), il 21,9% al Sud (4.860.307 unità), e il restante 10,8% nelle Isole (2.409.003 unità).
Quanto alla componente migratoria, data dalla differenza tra iscrizioni e cancellazioni anagrafiche per trasferimenti di residenza, la rilevazione Istat effettuata negli 8.100 Comuni d'Italia dice che è risultata positiva, con un incremento di entrambe le voci. Così le iscrizioni da altri comuni e dall'estero hanno toccato la cifra complessiva di 1.572.612 unità, con un +68,1 per mille rispetto al '99, mentre le cancellazioni (da un comune all'altro o per l'estero) sono state 1.391.288 unità, ovvero +14,9 per mille. Nel complesso, il tasso di incremento migratorio risulta pari al 3,1 per mille abitanti residenti ed è sensibilmente aumentato rispetto all'anno precedente, quando era salito dell'1,8 per mille.

  • SPETTACOLO TEATRALE INTERCULTURALE NELL'AUDITORIUM DELL'AERONAUTICA MILITARE DI LATINA

Roma, 17 maggio 2001 - A conclusione del progetto Confini, identità e integrazioni (promosso dal liceo scientifico "G. B. Grassi" di Latina, in collaborazione con il Centro di Informazione e Documentazione su Immigrazione e Intercultura) il giorno venerdì 18 maggio 2001 alle ore 17 si terrà la rappresentazione di teatro interculturale Heina e il Ghul, di e con l'attore marocchino Abderrahim El Hadiri, regia di Mario Gumina (Cooperativa Teatro Laboratorio di Brescia). L'evento sarà ospitato dall'Accademia dell'Aeronautica e sarà preceduto alle ore 15,30 da una visita ai reparti dell'Amministrazione Militare. La giornata si aprirà alle 9,30 nell'aula magna del Liceo "Grassi" con un incontro-dibattito dal titolo Identità, integrazioni ed ospitalità, con la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni, degli enti locali, delle associazioni di volontariato. 
Il Liceo Scientifico "G.B. Grassi" di Latina è impegnato da cinque anni nell'attuazione di itinerari di ricerca, approfondimento e analisi di fenomeni ed eventi della storia contemporanea, che hanno un particolare legame con i caratteri delle comunità pontine. Quest'anno, il programma del laboratorio di storia si è svolto attraverso un ciclo di incontri aperti al pubblico su Confini, identità ed integrazioni e, parallelamente, i percorsi di ricerca seguiti dagli alunni iscritti al Laboratorio
* su tematiche esistenziali e psicologiche dei fenomeni migratori e le caratterizzazioni linguistiche dello straniero sui giornali;
* su colonizzazione, rimpatrio dei coloni italiani e popolamento di Latina.
La Cooperativa Teatro Laboratorio nasce a Brescia nel 1979, scegliendo di occuparsi di educazione interculturale attraverso il teatro e i linguaggi espressivi. Un'antica fiaba raccontata in lingua originale, la storia di Heina rapita dal mostro chiamato Ghul, offre l'occasione per addentrarsi nel mondo arabo, tra lingua, cultura e tradizioni culinarie. Gli oggetti utilizzati per raccontare la storia sono gli ingredienti del cous-cous; i gesti che descrivono le vicissitudini di Heina si sovrappongono ai gesti della preparazione della ricetta. Arte affabulatoria e arte gastronomica si intrecciano amabilmente in un crescendo di sapori africani e tensione narrativa. 
Il CSER è una istituzione con finalità culturali promossa nel 1963. Possiede una biblioteca specializzata e pubblica la rivista scientifica internazionale Studi Emigrazione. Collabora e lavora in rete con organismi ed istituzioni in Italia e all'estero. In convenzione con il Comune di Roma, svolge un servizio specifico come Centro di Informazione e Documentazione su Immigrazione e Intercultura - CIDII.
Per informazioni: Sabina Eleonori (CSER) tel. 06-5809764 cell. 0333-3939193

  • Finanziamento miliardario per l’Università per Stranieri di Siena
    a cura di Simonetta Losi

Il Ministero per l’università e la ricerca scientifica ha erogato circa due miliardi e settecento milioni, che andranno in gran parte a sostenere un progetto di grande rilevanza scientifica.
Il Ministero dell’Università ha deciso di non erogare più finanziamenti a pioggia, destinando una parte dei fondi per la ricerca ai centri che portano i progetti scientifici di maggiore interesse. La Commissione nazionale che valuta i progetti ha dato l’approvazione per finanziare 23 centri di eccellenza.
L’Università per Stranieri di Siena saluta così la nascita di un importante centro di ricerca: si tratta di un Osservatorio linguistico permanente che nasce dalla necessità di descrivere i cambiamenti che caratterizzano lo stato dell’italiano contemporaneo, dentro e fuori i confini nazionali. La nostra lingua registra un notevole cambiamento della sua identità: si è recentemente trasformata, infatti, da lingua il cui apprendimento era principalmente motivato dal tradizionale legame con l’identità culturale "alta" a mezzo di comunicazione sempre più ricercato per la sua spendibilità sociale nei circuiti di scambio commerciale e culturale. Dall’altro lato, le comunità italiane all’estero vedono mutare il proprio rapporto con la lingua italiana grazie ad un processo di sviluppo sociale che comporta spesso la perdita dell’identità linguistica originaria, con la cristallizzazione dei dialetti in forme arcaiche che rendono l’italiano attuale lingua straniera, anche se non estranea.
Alla soddisfazione del rettore Pietro Trifone si aggiunge quella di Massimo Vedovelli, che ha elaborato il progetto: "Al di là del beneficio economico, quello del Ministero è un provvedimento che qualifica la nostra università. Siamo uno dei due centri in Italia che hanno ottenuto un finanziamento per progetti umanistici. L’Università per Stranieri di Siena sta colmando una carenza: mancava del tutto, infatti, un osservatorio sulla lingua italiana all’estero e sull’italiano in contatto con le lingue straniere immigrate. Il nostro progetto è passato alla prima selezione, e il fatto che l’Università per Stranieri di Siena sia l’unica università toscana a veder passare il proprio progetto alla prima selezione (solo successivamente si sono aggiunti altri due atenei della stessa regione) è senz’altro un primato di cui possiamo andare fieri".
Il progetto, che ha durata triennale ma che per la sua importanza promette un ulteriore sviluppo nel tempo conferma la vitalità dell’Università per Stranieri di Siena, che si pone all’avanguardia nella diffusione dell’italiano nel mondo e nella ricerca linguistica.

  • Forum Progetto Lingu@net Europa

La Biblioteca di Documentazione Pedagogica, coordinatrice italiana del progetto Lingu@net Europa, ha il piacere di annunciare l'apertura di un nuovo forum di discussione elettronica dedicato a tutti coloro che sono impegnati nell'insegnamento, nella formazione o nella ricerca nel campo delle lingue straniere. Scopo del forum è promuovere la discussione e lo scambio di informazioni su tutto ciò che riguarda l'apprendimento delle lingue straniere moderne in Europa e nel resto del mondo.
Il Linguaforum è stato creato per permettere a insegnanti e formatori di: scambiarsi idee, porre domande, chiedere consiglio ai colleghi, commentare i materiali, condividere i problemi e le "sfide", lanciare dibattiti e tenersi reciprocamente aggiornati sulle ultime novità in fatto di insegnamento e formazione linguistica. L'utilizzo della lista di discussione è gratuito ed aperto a tutti coloro che desiderano inviare il proprio contributo sugli argomenti sopra delineati; l'unica formalità da espletare per poter leggere o inviare messaggi è registrarsi.
Per iscriversi al Linguaforum inviare un messaggio come il seguente:
A: LISTSERV@LINGUANET-EUROPA.ORG
Oggetto: [lasciare vuoto]
Messaggio: SUBSCRIBE LINGUAFORUM nome cognome
(Scrivere il proprio nome e cognome al posto di nome e cognome)
In alternativa, si può anche iscriversi al Linguaforum dal sito web di Lingu@net, che si trova al seguente indirizzo:
http://www.linguanet-europa.org/archives/linguaforum.html
Lingu@net Europa è un centro risorse virtuale e multilingue per l'insegnamento delle lingue straniere, la cui realizzazione è stata curata da un consorzio di organizzazioni europee e nordamericane con il sostegno finanziario della Commissione Europea (Direzione Generale Istruzione e Cultura).
http://www.linguanet-europa.org
Per informazioni e richieste sul Linguaforum scrivere a:
info@linguanet-europa.org

  • Allarme: il razzismo comincia a scuola

(kwscuola) I minori imparano il razzismo a scuola: è il risultato dell'indagine condotta dall'associazione "Save the Children Italia" presentata nel corso della giornata nazionale dei diritti dell'infanzia a Palazzo San Macuto. Secondo la ricerca il 70 per cento degli episodi di razzismo denunciati riguarda l'ambiente scolastico, dove le prime discriminazioni vengono fatte "in modo inconscio" a partire dalle elementari. 
Da una ricerca del coordinamento dei genitori emerge che i bambini preferiscono compagni di giochi o di scuola bianchi, in secondo ordine cinesi, seguiti dai 'neri', mentre i più discriminati sono i piccoli nomadi. Sono discriminazioni che avvengono lontano dalle ore di lezione e quindi dal
controllo dei docenti.
Degli 85.522 alunni stranieri presenti in Italia, la maggior parte frequenta le scuole elementari (39.194), 19.258 le medie inferiori, 18.160 alunni alle elementari e materne, mentre solo il 10 per cento (8.910) frequenta il liceo. Il percorso scolastico degli studenti stranieri è inoltre più difficile: il 30 per cento dei bimbi stranieri è indietro nella scuola elementare e il 56 per cento alle medie. I promossi sono il 77 per cento degli stranieri, contro l'83 per cento degli italiani: fattori che non sono direttamente collegati alla discriminazione, ma spesso derivano dalla difficoltà ad imparare la lingua.
Il rapporto dedica anche un capitolo ai "minori in conflitto con la legge": diminuiscono le denunce a carico dei minori, italiani e non; i ragazzi stranieri commettono reati meno gravi di quelli compiuti da coetanei italiani, ma sono più recidivi. Dal '95 al '99 i minori stranieri denunciati sono passati da 12.701 (pari al 27,58 per cento sul totale delle denunce pervenute alle procure minorili) a 10.926.
Anche se i reati di bambini e adolescenti immigrati sono di minore gravità rispetto a quelli commessi dagli italiani, viene segnalata una quota maggiore di recidivismo tra i ragazzi nomadi e nordafricani, rispetto agli italiani. E' questo un dato che, secondo il rapporto, deriva dalle loro "condizioni di grave marginalità sociale". 
Più numerosi gli arresti di ragazzi stranieri: nel '99, su un totale di 1.876 ingressi negli istituti di pena minorili, sono stati 1.005 contro 871 italiani. E la devianza minorile tra gli stranieri riguarda soprattutto i nomadi. Una situazione che in molti casi deriva, secondo il rapporto, dal mancato adeguamento alla trasformazione della societa'. Nelle scuole ad esempio la presenza di alunni stranieri richiede innovazioni didattiche e normative che non si limitino alla necessità di fornire la conoscenza della lingua italiana, per cui servirebbero "azioni imediate": "dovrebbero dotarsi di meccanismi adeguati per risolvere ed eventualmente porre rimedio agli episodi di discriminazione razziale" e "il tasso di ritardo scolastico dovrebbe essere affrontato in maniera sistematica, sostenendo l'intera famiglia".

  • Si alla scuola multietnica, ma sui Rom c'e divisione

(kwscuola) Evviva la scuola multietnica, ma a patto che non ci siano troppi Rom. E' il dato che emerge da un'indagine del ministero della pubblica istruzione su "Le trasformazioni della scuola nella società multiculturale" condotta attraverso 7 focus group composti da docenti, studenti e genitori di oltre 50 scuole italiane (da Nord a Sud). Dallo studio che verrà sviluppato anche nei prossimi mesi, emerge che le tutte le componenti scolastiche sono concordi nell'aprire le braccia agli alunni stranieri, ma con un'eccezione: i bambini rom. Nei confronti di questi ultimi emergono evidenti rigidità.
Eppure nel complesso le componenti del mondo della scuola evidenziano i vantaggi che derivano dalla presenza di alunni stranieri nelle classi: un'opportunità di arricchimento culturale, la spinta verso l'accettazione del "diverso", la riduzione di pregiudizi, il senso di solidarietà, l'apprendimento di nuove lingue etc.
I più pronti ad accettare gli studenti di altri paesi sono i ragazzi, mentre fra i genitori si manifestano a volte atteggiamenti di paura e di discriminazione. Se i pro sono tanti, la scuola multietnica registra anche qualche contro: l'aspetto più temuto e il rallentamento della didattica,
l'aumento di carico di lavoro e difficoltà nella comunicazione. 
I docenti lamentano anche una carenza di formazione e la difficoltà a realizzare attività extrascolastiche per l'inserimento di ragazzi stranieri. I più portati all'integrazione - e il giudizio che viene dai focus-group - sono i ragazzi cinesi, indiani e asiatici, ma molto dipende dalle loro
condizioni socio-economiche. 
Secondo i docenti poi, per mettere davvero in pratica l'integrazione occorre affrontare la questione religiosa: l'insegnamento della religione cattolica che attualmente e la sola prevista dai programmi, e considerato un impedimento.
Il giudizio cambia radicalmente quando nel banco accanto, invece che un bambino straniero "qualsiasi", siede un bambino rom: per la gran parte dei docenti intervistati "promuovere l'integrazione dei bambini rom e una battaglia persa in partenza" poichè "la cultura nomade e inconciliabile con la nostra". 
C'e addirittura chi considera "nocivi" per gli studenti italiani la presenza dei rom in classe. Giudizi, condivisi da un buona parte di genitori. "Questo perchè - sottolinea il sociologo Franco Ferrarotti - il popolo Rom porta ancora uno stigma di inferiorità sociale molto marcato che va al di la delle
intenzioni individuali". Sui Rom grava il fatto di non essere stanziali "e quindi inaffidabili perchè senza lavoro fisso" conclude il sociologo. 

  • Reggio Emilia: record di nomadi a scuola

(kwscuola) Sono 8.982 gli studenti nomadi che frequentano le scuole italiane, concentrati soprattutto nella scuola elementare (5.100 alunni), secondo una rilevazione del ministero della pubblica istruzione. Ma di questa cifra l'8 per cento non arriva alla quinta elementare, un terzo alla terza media e
addirittura 401 studenti non frequentano le scuole medie superiori. Un dato che rivela l?altissima dispersione scolastica e le difficoltà di integrazione delle etnie non stanziali.
In Italia uno studente su 805 e nomade, ma a Reggio Emilia il rapporto arriva addirittura a 1 per 165. La provincia emiliana si può dunque definire la loro 'capitale'. A Reggio la maggioranza della popolazione nomade e costituita da Sinti - dice Elena Edgarda Davoli, dirigente del servizio di assistenza nomadi del comune - Io mi occupo personalmente della gestione dei campi, in particolare del 'Progetto Nomadi' che da alcuni anni si occupa dell'integrazione di grandi e piccoli? Il progetto riguarda i nuclei famigliari e anche l'educazione dei piu giovani - continua - per i quali vengono stanziati dei finanziamenti per l'acquisto di materiali didattici e libri. Il comune paga anche una borsa di studio per i ragazzi nomadi'. Ma non e tutto: Curiamo anche le attività del doposcuola e ci occupiamo dell'inserimento dei Sinti nei campi estivi che vengono organizzati dai gruppi Get'.
Questi ultimi sono dei gruppi pomeridiani educativi costituiti da insegnanti, volontari e obiettori di coscienza: 'Lavorano quotidianamente per l'integrazione degli studenti nomadi, cercando di superare le difficoltà di queste etnie nell'accettare le istituzioni scolastiche'. La 'capitale'
degli alunni nomadi insomma punta sulle singole iniziative: 'L'integrazione deve essere spontanea e quest'ultima dipende dal tipo di progetto, che deve saperli coinvolgere' conclude Elena Edgarda Davoli.

  • Arriva l'agenda anti-razzismo

L'agenda Nonsolonero compie 10 anni e sceglie come tema per i prossimi 15 mesi il web contro il razzismo. Il diario rientra nell'attività editoriale dell'Archivio dell'Immigrazione, che comprende la pubblicazione di libri, saggi, riviste (come il trimestrale Caffe), materiale audiovisivo, ma anche l'organizzazione di mostre e iniziative rivolte all'educazione interculturale.
La novità di quest'anno e che l'agenda Nonsolonero acquista un formato più 'scolastico' adatto a chi studia o insegna, cominciando la datazione dal 1 di ottobre e inserendo gli appuntamenti storici più importanti nella storia della lotta contro il razzismo: dalla nascita dell'anti-apartheid alle manifestazioni nazionali più importanti degli ultimi anni, dalla morte di Bob Marley alla nascita di Nelson Mandela. I mesi sono scanditi da un'accurata selezione di link contro il razzismo - suddivisi per lingua.
Gli alunni stranieri aumentano, le scuole diventano sempre più multietniche e il diario promuove proprio l'integrazione, presentando ogni mese i migliori siti anti-razzismo, selezionati e aggiornati in italiano, inglese, francese, tedesco e spagnolo.
"Ogni anno per Nonsolonero abbiamo scelto un tema diverso - racconta il suo ideatore Massimo Ghirelli - l'anno scorso ad esempio l'agenda era incentrata sulle religioni, quest'anno abbiamo scelto la Rete come cyber-spazio di confronto, di raccolta di testimonianze e idee". L'Archivio dell'Immigrazione si occupa anche di corsi di aggiornamento per gli insegnanti e di formazione professionale della figura del 'mediatore culturale': "Da anni organizziamo corsi e seminari per gli insegnanti: durano generalmente un centinaio di ore, da ottobre a marzo. Li facciamo tenere da docenti stranieri e vi partecipano decine di professori. I corsi sono differenziati e non sono rivolti solo al settore scolastico, ma anche a quello della sicurezza e della sanità".
Per informazioni:
Archivio dell'Immigrazione-Onlus, via Tibullo 11
00193 Roma
Telefono e fax 06.6876897

  • MISS ITALIA...STRANIERA: SI VOTA ON-LINE PIU' BELLA IMMIGRATA

(AGI) - Roma, 16 set. - Si votano on-line ma si potranno vedere dal vivo, a Roma, alla fine del mese di settembre: sono le ragazze immigrate che partecipano al concorso Miss Italia Straniera ammirabili su Internet all'indirizzo http://www.stranieriintalia.it, il primo dedicato ai volti della nuova Italia. Fra le finaliste del concorso che sono state votate dal pubblico con un semplice click figurano colf, baby sitter, commesse, collaboratrici familiari e domestiche. Bellezze che non hanno nulla da invidiare alla ragazze italiane che si sono recentemente contese il titolo di Miss Italia al concorso ufficiale concluso con la vittoria della ragazza romana Tania Zamparo. Su internet si ammira la bellezza di Esnedy Milan, cubana di 26 anni, Marlene Calanoc, 25 anni filppina, Michaela Rybiarova, 22enne della Repubblica Ceca, Celine De Freitas, 24 anni dell'Angola. In finale c'e' anche la Polonia con Frohlich Agnieska, 21 anni e l'Etiopia con una sensualissima Mahlet Feleke, 21 anni. C'e' anche la nigeriana Melody, 22 anni e la Sud Africana Monica Kanewang, 19enne. la slovacca Erika Kollarova di 25 anni e la russa Elena Semenovskaia 26enne. 

  • MEDITERRANEO

Progetto MEDEA: il 15 settembre è la data di scadenza dell'invito a presentare proposte di progetto per la produzione di film o documentari, e per corsi di formazione nel settore dell'audio-visivo. Il progetto MEDEA (Euro-Mediterranean Programme for the Audio-Visual Development) è finanziato nell'ambito del programma comunitario Euromed Audio-visivo, che stabilisce il quadro generale della cooperazione euro-mediterranea per l’audiovisivo sotto il capitolo sociale, culturale e umano della Dichiarazione di Barcellona. 
http://www.euromed.net/

  • UN TESTO UNICO PER GLI STUDENTI IMMIGRATI

Anche quest'anno scolastico le scuole ospitano numerosi alunni stranieri. Le regole riguardanti la disciplina dell' immigrazione sono contenute nel Testo unico pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.191 del 18/08/1998. Il Testo prevede che i minori stranieri in età scolare dovranno frequentare obbligatoriamente le lezioni e i genitori avranno diritto a votare ed essere votati alle elezioni degli organi collegiali.
Lo stesso diritto è attribuito agli studenti stranieri delle superiori.

  • RAI: DIDATTICA DELLA LINGUA ITALIANA NEL MONDO

In tutto il mondo è possibile, tramite il sito della RAI, far esercitare gli studenti alla comprensione orale attraverso l'ascolto dei giornali radio italiani registrati e in diretta.
In piu' si possono ascoltare anche altre radio che si possono cliccare direttamente dal link: http://www.rai.it.

  • CORSO DI LAUREA IN STUDI COMPARATISTICI

Le università di Napoli Orientale e di Catania (sede di Ragusa) prevedono la laurea in Studi comparatistici. Venti annualità e 4 anni per gli esami obbligatori, tra i quali: una prima lingua e letteratura quadriennale scelta tra Europa occidentale e Americhe, Europa orientale, Asia e Africa. Una seconda lingua in un settore diverso dalla prima; letterature comparate; insegnamento filologico per la prima lingua e per la seconda. Seguono quindi altre 9 annualità a scelta dello studente.

  • CORSO DI LAUREA IN LINGUE E CIVILTA' ORIENTALI

La laurea in Lingue e civiltà orientali è ottenibile presso gli atenei di Napoli Orientale, Roma "La Sapienza" e Venezia "Ca' Foscari". Le aree previste sono: lingue e letterature dell'Asia e dell'Africa, scienze archeologiche e filologiche, lingue e letterature d'Europa. Il corso si articola nei seguenti indirizzi: filologico-letterario, archeologico-letterario, storico. Ogni indirizzo prevede una lingua orientale quadriennale e una lingua europea biennale. Le ore di didattica sono 2100.

  • "IDENTITA' E DIFFERENZA", CULTURE A CONFRONTO

(AGI) - Torino, 2 set. - La "replica" fedele di una casbah araba. Una giornata cinematografica non stop al "Centrale". Due spettacoli teatrali con artisti stranieri al "Carignano" e al "Nuovo". Una mostra di pitture, sculture e prodotti artigianali provenienti dalla Nigeria e dal Benin. Sono alcune delle proposte della settima edizione di "Identita' e differenza", in calendario nel capoluogo piemontese dal 28 settembre al 3 ottobre.
Alla manifestazione, promossa dal Centro Interculturale della Citta' di Torino, hanno aderito circa 120 associazioni locali (numerose quelle di immigrati): i loro progetti sono stati sottoposti ad un attento screening preliminare da una apposita equipe di esperti. Il programma della manifestazione prevede anche (il 30 settembre e il 1. ottobre) una speciale "Festa di Benvenuto", aperta a tutte le associazioni, nell'area compresa tra le piazze Carignano e Carlo Alberto, in Via Vasco, nello spazio espositivo e nei cortili della Cavallerizza.

  • MEDIAZIONE LINGUISTICA E CULTURALE

Roma, 2 set. - Sara' "La mediazione linguistica e culturale" il tema guida del terzo incontro nazionale dei Centri interculturali, in programma a Trento il 12 e 13 ottobre prossimi. "La presenza dei mediatori nei servizi educativi, nelle scuole, nelle attivita' formative e culturali e' ormai diffusa e auspicata anche dalla normativa", premettono gli organizzatori.
Ma quali sono le funzioni e i compiti di questi "nuovi" operatori all'interno della scuola? Quali gli ambiti e i confini del ruolo? Il seminario cerchera' di dare risposta a questi e ad altri interrogativi, proponendosi "come momento di confronto critico sui progetti e le esperienze". In coincidenza con l'incontro, verra' ufficialmente inaugurato il Centro-Laboratorio interculturale "Millevoci", operante gia' da un anno sul territorio provinciale trentino. (AGI)

  • PROGETTO PORTOFRANCO

(AGI) - Roma, 29 lug. - Un forum telematico per confrontarsi e discutere sui temi della multiculturalita. E' possibile partecipare attivamente via Internet, ai lavori dei cinque campus di studio organizzati nell'ambito del progetto Portofranco e nei quali, 150 esperti provenienti da tutto il mondo si confrontano con la storia, l'abitare, le culture delle donne, la parola e la scrittura, le religioni. Il forum telematico servira' ad arricchire di idee,di spunti, di contributi i cinque laboratori internazionali attraverso i quali Portofranco vuol contribuire a costruire una Toscana delle culture e dei popoli. Per partecipare, l'indirizzo e-mail e': campus@regione.toscana.it

  • ASSEMBLEA GENERALE DEL PERSONALE DELLA SCUOLA ITALIANA ALL’ESTERO

ROMA - Durante tutta la giornata del 17/7/2000 si sono svolti a Roma i lavori della ASSEMBLEA GENERALE DEL PERSONALE DELLA SCUOLA ITALIANA ALL’ESTERO, promossa dal Coordinamento Scuola Mondo, tramite la Lista dw-scuolait-mondo@e-groups.com.
Nella giornata precedente alcuni degli aderenti avevano partecipato alle rispettive riunioni convocate dalle OOSS di appartenenza, sulle numerose problematiche della politica italiana dell’istruzione e della promozione culturale all’estero, con particolare riguardo ai temi dell’emergenza creatasi con la entrata in vigore della L.147, 26/05/2000, in particolare l’art. 9, che interviene a modificare lo stato giuridico del personale della scuola italiana all’estero in aperta contraddizione con il presente CCNL Scuola-Estero.
Coloro che hanno partecipato a dette riunioni coi rispettivi Segretari Nazionali di categoria, hanno riferito ai colleghi le posizioni delle OOSS. 
Tali posizioni sono risultate piuttosto vaghe e incerte, comunque poco risolutive nell’immediato, rimandando al prossimo contratto ogni speranza di eventuali aggiustamenti delle macroscopiche storture prodotte dall’art. 9 in questione. E’ stato sottolineato come le OOSS in realtà siano corresponsabili della disinformazione dei parlamentari e dell’opinione pubblica sulla vera natura del servizio all’estero, e soprattutto dell’ostilità che persino il resto della categoria docente metropolitana manifesta contro il personale della scuola all’estero; tale incresciosa situazione deriva dalla incapacità delle OOSS di gestire un settore, l’istruzione, mortificato e vilipeso, soprattutto senza carriera, offrendo un’immagine distorta del servizio all’estero come miraggio di privilegio finalizzato al venale arricchimento. Ragion per cui il mero strumento sindacale è stato giudicato insufficiente a far fronte alle esigenze della categoria e della materia Istruzione e Promozione Culturale all’Estero. 
Tuttavia nei confronti delle OOSS si è concluso di portare avanti una azione di pressione, rivolta soprattutto a quegli elementi che all’interno del sindacato hanno rivelato almeno predisposizione e sensibilità alla causa; tale azione dovrà continuare in modo sistematico e pressante affinché la categoria arrivi ad essere veramente rappresentata, e venga imposta la linea espressa della categoria.
I punti di partenza dell’analisi condotta sono stati:
- Analisi dell’art.9 e della bozza M.A.E. delle nuove disposizioni applicative dello stesso;
- proposte per contrastare gli effetti disastrosi della prossima applicazione unilaterale delle disposizioni contenute nell’art.9 di cui sopra da part del Ministero degli Affari Esteri;
- rapporti con le OOSS, analisi di altri strumenti di lotta normativi, legali, politici;
- strategie di aggregazione di una categoria dispersa praticamente su tutto il territorio del globo;
- ricerca mirata di alleanze sindacali e politiche.
Si è valutata e confermata l’efficacia operativa della Lista di cui sopra come spazio di informazione, confronto, dibattito e propositività; si è però sottolineato che ne vanno perfezionati i contorni e ottimizzate le potenzialità.
Si è ribadita la fondamentale importanza dello strumento di lavoro emanato dalla Lista, il sito www.11maggio.de, che ha come obbiettivo la realizzazione del progetto di realizzare la mappatura e la radiografia della Scuola italiana all’Estero.
In relazione a ciò, nell’ottica di favorire il lavoro di contributo che ognuno dovrebbe offrire al progetto di documentazione in corso nel sito, si è suggerito di procedere a partire dall’autunno alla convocazione di Assemblee di Zona (America Latina, penisola iberica, Europa Continentale, ecc.) al fine di concretizzare in rapporti tra le persone e la sintesi delle iniziative.
Si è proposto di portare avanti parallelamente: 
- il progetto ‘11maggio’ , di fotografare la situazione e arrivare alla pubblicazione del Libro Bianco sulla Scuola Italiana all’estero al fine di rendere nota la situazione all’opinione pubblica e agli addetti ai lavori politici, sindacali e amministrativi;
- il lavoro propositivo di riforma di tutto il sistema scolastico italiano all’estero, in relazione soprattutto alla promozione culturale come viene attualmente condotta dal M.A.E., per una nuova Politica Culturale Italiana all’Estero.
Nell’immediato è stata rilevata l’urgenza di adire a vie legali per contrastare gli effetti dell’applicazione unilaterale da parte del M.A.E dell’art. 9 suddetto. Si è discusso degli Studi Legali da contattare e pubblicizzare tramite Lista dw-scuolait e sito 11maggio, nonché dell’ opportunità di procedere ad una prossima azione legale quanto più possibile collettivamente per evidenti ragioni.
Si è rilevata l’opportunità di sostenere l’organizzazione del prossimo appuntamento del 25 agosto, data fissata dalle OOSS per un altro incontro con la categoria, al fine di ampliare il confronto coi colleghi che da varie parti del mondo non hanno potuto partecipare ai lavori in data 17/7.
E’ stata sancita la rappresentatività dell’istituto dell’Assemblea, che di volta in volta in incontri di zona e generali in Italia si fa portavoce della categoria degli operatori della scuola italiana all’estero. A tal proposito ci si è richiamati come base, strumento di denuncia e manifesto programmatico, ai documenti stilati dal Coordinamento America Latina a Buenos Aires, dopo l’approvazione dell’art. 9 da parte del Parlamento. 
In tal senso si è deciso di pubblicizzare i risultati e obbiettivi dei lavori di questa assemblea all’interno della categoria tramite gli strumenti esistenti della Lista e del sito, e all’esterno con comunicazioni alle OOSS, al M.A.E., ad altre eventuali Istituzioni e Amministrazioni che, come il M.P.I., entreranno nel merito della applicazione del dettato di legge recentemente approvato.
In tal modo il movimento di base della categoria degli operatori del settore scuola italiana all’estero intende darsi figura di Soggetto Operativo e di Rappresentanza.
Come strumenti di pubblicità sono stati proposti anche: 
- contatto con la stampa per la pubblicazione di una intervista sul tema del Sindacato Virtuale, ossia questo fenomeno rivoluzionario di cui la categoria scuola italiana all’estero è stata prima protagonista: aggregazione, organizzazione e lotta attraverso i nuovi strumenti offerti dalla telematica;
- impegno a illustrare la vera natura del servizio all’estero in modo chiaro ed efficace, con mezzi di informazione nuovi, come i Forum di organizzazioni di categoria, che possano raggiungere in primo luogo la gli operatori del settore in territorio nazionale;
- eventuale pubblicazione del futuro Libro Bianco nelle Edizioni Valore Scuola.

  • LAVORO E IMMIGRAZIONE O IMMIGRAZIONE E LAVORO?

Roma, 10 luglio 2000 - Questo l'interrogativo del quale hanno discusso una ventina di "addetti ai lavori" (studiosi e operatori del settore), in occasione del workshop organizzato dal Centro Studi Emigrazione Roma. L'iniziativa, concepita come opportunità di dibattito a partire da alcuni interventi propositivi, ha inteso affrontare alcuni dei nodi ricorrenti nel dibattito sull'immigrazione economica in Italia. Il lavoro degli immigrati contribuirà a pagare le pensioni degli italiani? Qual è la dimensione dei disoccupati di lungo periodo che incidono sul sistema di welfare? In sintesi: l'immigrazione "serve" all'Italia, o l'accoglienza degli "extracomunitari" è sorretta principalmente da un dovere di solidarietà? 
Durante il workshop sono state presentate le anticipazioni della ricerca condotta dal CSER per conto di OSCAR (Opera Scalabrini di Cooperazione per le Aree da Riqualificare) nell'ambito del progetto europeo ORME (Orientamento e Riqualificazione dei Migranti in Europa). L'indagine tendeva a verificare l'atteggiamento degli imprenditori del Triveneto in tema di potenziale assorbimento di lavoratori stranieri. I risultati hanno confermato una tendenza crescente degli imprenditori a ricorrere agli immigrati per le esigenze produt-tive: il 27% degli intervistati, che rappresenta il gruppo di "potenziali utilizzatori", esprime un giudizio positivo sulla presenza di immigrati In Italia e si manifesta contrario al contingentamento come anche ad eccessivi vincoli burocratici; il 18%, (gruppo degli "attendisti") ha dichiarato di non aver mai avuto lavoratori extracomunitari ma allo stesso tempo non ha manifestato alcuna preclusione nei loro confronti. Da notare che il 20% degli intervistati ha dichiarato di "non conoscere l'attuale normativa sugli immigrati". 
Ragionando di stime sull'occupazione straniera non regolare nell'input di lavoro della contabilità nazionale, è emersa con forza la mancanza di dati affidabili e compatibili, in grado di far cogliere il cosiddetto "sommerso statistico". La carente possibilità di integrare le fonti rende difficoltoso quantificare, in termini di contabilità nazionale, l'apporto dell'immigrazione regolare ma soprattutto irregolare. Un fenomeno quest'ultimo che si rivela comunque in crescita. 
Il dibattito ha evidenziato la necessità di offrire opportunità serie di formazione e riqualificazione professionale, in modo da sopperire al trend in discesa del livello di qualificazione degli immigrati che desiderano lavorare in Italia. 
Un ulteriore argomento caldo del dibattito sull'immigrazione riguarda l'apporto pensionistico dei lavoratori stranieri. La valutazione, secondo un modello matematico-statistico, dell'incidenza delle immigrazioni sul punto di equilibrio del sistema pensionistico italiano da qui a cinquant'anni, ha confutato la tesi secondo cui i contributi degli immigrati sarebbero necessari a coprire il fabbisogno della cassa pensioni degli autoctoni. Allo stesso tempo, è apparso evidente che nell'analisi previdenziale debbono travare spazio alcune variabili importanti, quali il progetto migratorio e l'effettiva possibilità occupazionale.
Nella programmazione delle migrazioni economiche è sempre più evidente l'importanza della dimensione qualitativa e professionale, da combinare però con una mentalità solidaristica, per articolare le esigenze del mercato con la logica della cooperazione allo sviluppo. 
Per informazioni: tel. 06-5809764 fax 06-5814651 E-mail cser@pcn.net

  • PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO 18 PARLAMENTARI

Italiani all'estero: il Senato ha approvato il disegno di legge costituzionale che assegna 12 deputati e sei senatori agli italiani che risiedono all'estero. La legge e' stata approvata pressoche' all'unanimita' con 169 si', un voto contrario e 13 astenuti. Gia' approvato dalla Camera, la legge e' stata pero' modificata dal Senato: dovra' dunque tornare a Montecitorio per concludere la prima lettura e poi avere nuovamente il si' del Senato e della Camera nella seconda lettura prevista per le leggi costituzionali.

  • CENSIMENTO INTERNAZIONALE ITALIANO L2/LS

E' 'operativo il Centro Studi ITA.L.I. (Italianistica e Lingua Italiana), costituito con lo specifico scopo di realizzare un coordinato "Censimento internazionale" sulla presenza e diffusione della lingua italiana come lingua seconda o straniera all'estero, sia nelle strutture pubbliche che in quelle private. Con tale primaria attività il Centro Studi, che non persegue fini di lucro, si propone di realizzare una mappatura globale ed onnicomprensiva degli insegnanti di italiano, delle scuole, università, istituzioni ed organizzazioni di ben 106 Stati dove attualmente risulta essere studiata la lingua e cultura italiana.
Per ulteriori approfondimenti ed informazioni si può visitare il sito web http://www.italianlang.org o scrivere ai seguenti e-mail: apanac@tiscalinet.it e/o info@italianlang.org.

  • ISCRIZIONE SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE

L'iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale e' obbligatoria per gli stranieri regolarmente soggiornanti con lavoro subordinato o autonomo o iscritti alle liste di collocamento, o che abbiano chiesto il rinnovo di soggiorno, anche per motivi familiari, per asilo politico, umanitario, per richiesta di asilo, per attesa adozione, per affidamento, per acquisto della cittadinanza. La specifica e' stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale nel "Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero", disposizioni in materia di assistenza sanitaria. 
L'iscrizione volontaria al Servizio sanitario nazionale e' concessa solamente ai cittadini con permesso di soggiorno superiore a tre mesi, fatto salvo il diritto dello studente o della persona alla pari che puo' chiedere, invece, l'iscrizione al SSN anche per periodi inferiori, senza che sia loro richiesta la residenza anagrafica. Anche le persone titolari di permesso di soggiorno per residenza elettiva e che non svolgono alcuna attivita' lavorativa, il personale religioso, i dipendenti stranieri delle organizzazioni internazionali operanti in Italia, il personale accreditato presso rappresentanze diplomatiche e uffici consolari, hanno diritto all'iscrizione volontaria al Servizio sanitario nazionale.
Non e' consentita invece, ai cittadini stranieri titolari di permesso di soggiorno per motivi di cura.
Agli stranieri non in regola con le norme d'ingresso e di soggiorno in Italia (con permesso scaduto, clandestini, ecc.) vengono comunque assicurate le prestazioni ospedaliere urgenti come determinato dalle Regioni e dalle Provincie autonome, con pagamento del ticket al momento della dimissione.
Per lo straniero che entra in Italia per motivi di cura, infine, il "testo" prevede percorsi particolari a seconda se si trasferisce nel nostro paese per interventi umanitari, dietro discrezionalita' del Ministero della Sanita' o di quello degli Affari esteri o grazie alle Regioni. (AGI)

  • SEMPRE PIU' STRANIERI FRA I BANCHI DELLE SCUOLE ITALIANE

Tra 20 anni, negli istituti ci sara' oltre un milione di studenti figli di immigrati. Secondo le stime illustrate dal Presidente della Commissione Cultura alla Camera, Giovanni Castellani, in occasione dellla giornata di studio organizzata per la presentazione dell'Istituto Accademico Internazionale per le Migrazioni (Simi) dei Missionari Scalabriniani, negli anni '90 il numero degli studenti italiani e' passato da 8 milioni e 543 mila a 7 milioni e 978 mila.
Quelli stranieri si sono quadruplicati, passando da 13.668 a 56.109. Se il 'trend' dovesse proseguire nel 2.020, il totale degli studenti italiani sara' costituito da circa un 25% di figli di cittadini immigrati.
L'istituto dei Missionari Scalabriniani mira alla formazione accademica e professionale di studiosi, ricercatori e operatori nei diversi settori della mobilita' umana privilegiando l'approccio interdisciplinare, nella prospettiva del dialogo tra scienze umane e discipline teologiche, tra culture e civilta' diverse. Le Missionarie e i Missionari Scalabriniani operano al servizio dei migranti da oltre 100 anni. Dall'ottobre 2000 il Simi attivera' gli indirizzi di specializzazione in Filosofia Sociale della Mobilita' Umana e in Teologia Pastorale della Mobilita' Umana. (AGI)

  • PERSONALE ALL'ESTERO

Se per circa trecento scuole italiane all'estero ed alcune migliaia di corsi di lingua italiana che si rivolgono ad una utenza di quasi mezzo milione di studenti, il nostro Parlamento non ha ancora messo in atto un autentico processo riformatore, atteso da trent'anni dalle nostre collettività nel mondo, sia la Camera che il Senato hanno, tuttavia impegnato diverse sedute per dibattere sulle modalità concorsuali per insegnare all'estero e sugli anni di permanenza concessi al suddetto personale (considerati alla stregua di un viaggio-premio e non anni di lavoro), intervenendo con drastiche modifiche proprio sulle norme contrattuali della scuola, le uniche che hanno garantito negli ultimi tre anni la puntuale assunzione in servizio dei docenti all'estero, all'avvio delle lezioni.
Per ciò che concerne, poi, i docenti, che ancora attendono di essere destinati all'estero, in base alle vigenti graduatorie, essi rischiano di vedere vanificate le loro aspettative, a partire dall'anno scolastico 2001/2002 con l'approvazione definitiva al Senato del provvedimento di iniziativa del Ministro degli Esteri, Dini. Infatti, con la definitiva approvazione del D.d.L. 4149, viene ripristinata la vecchia procedura concorsuale, con la sostituzione della prova scritta con un esame pratico-orale di lingua straniera e l'inserimento degli idonei in una graduatoria, aggiornabile ogni tre anni.
Allo stato attuale, la destinazione all'estero, relativa al personale della scuola in servizio con incarico a tempo indeterminato, è disciplinata, in quanto mobilità professionale, dal CCNL della scuola, che, a partire dal 1997, ha previsto per i docenti, dirigenti scolastici e personale ATA, che aspirano ad una destinazione all'estero, l'inserimento in graduatorie permanenti, aggiornabili ogni triennio, dopo il superamento di una prova scritta di lingua straniera ed un colloquio.
L'idoneità conseguita nelle prove di accertamento, secondo le norme contrattuali, è valida per un periodo complessivo di nove anni dalla data de l conseguimento, nel corso dei quali l'idoneo conserva il titolo di accesso alla graduatoria; questo al fine di consentire a coloro che non hanno avuto la possibilità di essere nominati nel primo triennio, di aggiornare il proprio punteggio, per ciò che concerne altri titoli successivamente ottenuti, nella graduatoria per i due trienni successivi.
Con queste procedure, concordate nel CCNL del comparto scuola e rafforzate con la sottoscrizione, il 24 febbraio u.s. all'ARAN, della sequenza contrattuale per il personale all'estero, sottoscritto da CGIL, CISL, UIL e SNALS, è stato garantito negli ultimi anni il ricambio di quasi tutto il personale e la puntuale destinazione all'estero all'avvio dell'anno scolastico. La richiesta al Governo, sulla base degli impegni assunti in sede contrattuale, del ritiro dell'articolo 9 del D.d.L, in sede di approvazione al Senato al fine di evitare la conseguente riapertura della contrattazione sulla mobilità professionale all'estero del personale della scuola, così come prevede il D.L.vo 29/93.
Al tempo stesso è urgente una legge quadro che eviti la suddivisione a "spezzatino", dei vari strumenti (istituti di cultura, lettorati, scuole, corsi di lingua italiana) e ricomponga all'interno di una strategia complessiva gli obiettivi del nostro paese nel campo della diffusione della lingua e della cultura italiane nel mondo.

  • CORSI ICON

Inizieranno nel 2001 i corsi di Icon. L'offerta didattica si articola in tre percorsi: pre-universitario, universitario e specialistico. In preparazione ci sono cinque corsi di lingua a vari livelli, con la certificazione di conoscenza dell'italiano da parte delle Università per stranieri di Siena e Perugia e dell'Università di Roma III.
Un corso di italiano scritto professionale studiato per banche e enti burocratici, un corso sperimentale di italiano per immigrati extracomunitari, in collaborazione con la provincia di Pisa e, fra breve, un percorso universitario di primo livello di lingua e cultura italiana per stranieri. Sono in preparazione corsi in letteratura, cinema, diritto, istituzioni, arte, storia, urbanistica, sport e altro ancora. 
La formula didattica è: test di autovalutazione all'ingresso, tutoraggio on line e laurea in tre anni; la struttura operativa sia appoggia per l'estero, grazie ad una convenzione con il Ministero degli Affari Esteri, a strutture quali scuole, sedi consolari, Istituti di cultura.

  • BIBLIOTECA ITALIANA TELEMATICA

La Biblioteca italiana telematica è una biblioteca digitale di testi (fonti primarie) dedicata alla tradizione culturale italiana dal Medioevo al Novecento: include quindi i testi classici della letteratura italiana e altri testi rappresentativi della storia letteraria e linguistica italiana e della tradizione storica, filosofica, politica, religiosa, artistica, musicale, folklorica, ecc. sviluppatasi in Italia in età medievale, moderna e contemporanea; testi scritti in italiano, in latino, in altre lingue di cultura, negli antichi volgari e nei dialetti italiani.
Tutti i testi, in edizione integrale, fondati sulle più autorevoli edizioni di riferimento o su edizioni originali, sono presenti nella biblioteca in formato testo, eventualmente accompagnati da apparati iconografici.
Caratteristica qualificante della Biblioteca italiana telematica è di essere – oltre che un deposito di testi elettronici di norma scaricabili in vari formati – uno strumento di consultazione e di ricerca in linea, assistito da un potente motore di ricerca: il DBT - Data base testuale elaborato presso l’Istituto di Linguistica computazionale del CNR. 
Altra caratteristica qualificante della Biblioteca italiana telematica è di essere dotata di un’architettura biblioteconomica che contiene una descrizione bibliografica dettagliata e indicizzata dei testi, consente l’esplorazione del patrimonio testuale da molti punti di accesso, e offre un potente e flessibile strumento di selezione dell’insieme di testi (corpus) che l’utente desidera interrogare.
La Biblioteca italiana telematica è utilizzabile per leggere singoli testi, per scaricarli, per selezionare e interrogare in linea un corpus di testi, per eseguire in linea ricerche avanzate su particolari insiemi di testi: si veda il Quadro delle funzioni della biblioteca. 
La crescita della biblioteca – indefinitamente aperta – avviene per aree tematiche e culturali omogenee, curata ciascuna da un gruppo di ricerca specialistico, nell’ambito di un coordinamento interdisciplinare che definisce la strategia complessiva e garantisce la coerenza tecnica dell’insieme. La struttura che costruisce e gestisce la Biblioteca italiana telematica è il CIBIT – Centro interuniversitario Biblioteca italiana telematica.
Le responsabilità redazionali, amministrative, biblioteconomiche, informatiche della Biblioteca italiana telematica sono definite nel quadro Composizione e struttura operativa.
La risorsa fondamentale per la costruzione della Biblioteca italiana telematica nel biennio 1998-99 è costituita dai finanziamenti locali delle unità di ricerca e dal cofinanziamento MURST assegnati al programma di ricerca di rilevante interesse nazionale "Biblioteca Italiana Telematica: la tradizione culturale italiana in Internet (acquisizione, trattamento e catalogazione di testi e immagini, sviluppo di strumenti di interrogazione in rete finalizzati a ricerche letterarie, filologiche, linguistiche, di storia delle idee)", coordinatore scientifico Mirko Tavoni.

  • CIAMPI IN BRASILE

Il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha tessuto le lodi del lavoro svolto dagli immigrati italiani in Brasile.
"Con il presidente Cardoso ho trovato l'esaltazione della italianita' in Brasile, intesa come linfa vitale che ha confluito nella piu' complessa identita' brasiliana", ha detto il capo dello Stato parlando alla "Casa das caldeiras" di San Paolo, "Italianita' significa 'ritrovare l'Italia in Brasile', ritrovarla non solo come memoria affettiva, ma anche come stimolo culturale, sociale ed economico, operante nella realta' quotidiana".
Quindi si puo' dire che il Brasile "ha guadagnato" gli italiani che cento anni fa lasciarono la propria patria per trovarne un'altra oltre Atlantico "in tempi inclementi, con enormi sacrifici, e che hanno portato sollievo a chi rimaneva e aiutato la patria dalla quale si sono allontanati". (AGI)

  • CHE LINGUA PARLERANNO I NOSTRI FIGLI?

"Che lingua parleranno i nostri figli? Il futuro della mediazione culturale" è il titolo del seminario che si terrà nella giornata di lunedì 15 maggio, presso il CNEL a Roma. Il seminario è organizzato dall'Organismo Nazionale di Coordinamento per le politiche di integrazione sociale degli stranieri, dal servizio di Medicina Preventiva delle Migrazioni, del turismo e di Dermatologia Tropicale dell'Istituto San Gallicano e dalla Fondazione "Silvano Andolfi". Soprattutto a Roma, in special modo nelle scuole elementari e medie statali, l'operazione di mediazione culturale è fondamentale nel piano dell'offerta in generale visto l'entrata massiccia degli stranieri. Ma come si attuano i processi attuali di integrazione dello straniero immigrato nel tessuto italiano e, in particolare, come si affronteranno i problemi dell'integrazione e della mediazione culturale nella prospettiva di una crescente e sempre più stabile presenza degli stranieri nella vita sociale italiana, saranno le domande cardine del seminario. L'immigrato tende ad una omologazione culturale verso il basso per avere anche un po' di spazio personale. La mediazione interculturale non risolve i conflitti, la non comprensione, l'incontro-scontro tra persone contigue. Relazioneranno gli operatori che lavorano a contatto diretto con immigrati. Dopo l'introduzione del presidente Vicario dell'Organismo Nazionale di Coordinamento per le politiche di integrazione sociale degli stranieri del CNEL, aprirà i lavori il Prof. Aldo Morroni Responsabile del Servizio di Medicina Preventiva delle Migrazioni del Turismo e di Dermatologia Tropicale e seguiranno relazioni sull'educazione interculturale, sul mediatore culturale in diversi contesti come il carcere, il futuro dei figli di coppie miste e il rischio di una formazione selvaggia. 
Il programma è anche su www.edscuola.com/stranieri.shtml 
Nunzia Latini (da Il Tempo, sabato 13 maggio 2000)

  • INTEGRAZIONE IMMIGRATI

Il Cestim ha lanciato per il secondo anno consecutivo un progetto per l'integrazione degli alunni stranieri nelle scuole elementari e medie di Verona e provincia.
Lo scorso anno, gli insegnati volontari che hanno collaborato all'iniziativa erano una trentina. Quest'anno, grazie soprattutto al successo del progetto, la cifra sfiora le cento unita' per un totale di 60 scuole coinvolte. Le scuole interessate garantiscono la presenza degli insegnanti volontari partecipanti al progetto per un massimo di sei ore settimanali.
I docenti aiutano i minori stranieri ad apprendere piu' velocemente il lessico italiano, sia che si tratti di quello relativo alla prima comunicazione che di quello necessario allo studio. Volontari e docenti titolari della scuola collaborano fra loro nell'attuazione del programma cercando di favorire al massimo la comunicazione fra il volontario e gli allievi attraverso un lavoro svolto fuori dall'aula. Il volontario svolge poi una relazione finale. Il Cestim ha definito il progetto con la collaborazione del centro "Tante Tinte" del Provveditorato agli Studi di Verona. Alla data del 10 marzo 2000, gli insegnanti volontari inviati dal Cestim sono stati 68 e gli alunni stranieri aiutati sono complessivamente circa 145.
Le scuole che hanno chiesto di poter partecipare al progetto sono state 57.

  • BAMBINI IMMIGRATI

La Banca Dati "Bambini Immigrati" della Societa' Italiana di Pediatria e della Fondazione Cariplo, ha indetto per il prossimo 11 giugno, la festa nazionale del Bambino Immigrato. L'iniziativa e' destinata a diventare un appuntamento fisso per genitori e figli, analogamente a quanto avviene in altri Paesi come Brasile, India, Spagna o Canada dove ormai, la ricorrenza e' particolarmente sentita. Anche in Giappone, l'appuntamento e' considerato festa nazionale.
L'iniziativa verra' pubblicizzata presso tutte le scuole elementari comunali.
Secondo i promotori, la festa acquista particolare importanza visto il soggetto protagonista che rappresenta il futuro dell'Italia in vista di un invecchiamento sempre piu' massiccio della popolazione italiana. L'11 giugno, la festa si concretizzera' in iniziative collegate all'evasione, al gioco da svolgere nei parchi, negli stadi, nelle strade sottratte per un giorno al traffico urbano.

  • ISMU LANCIA PREMIO VOLONTARIATO 2000 SU IMMIGRAZIONE

(AGI) - La Fondazione Cariplo attraverso l'Ismu, la Fondazione per le iniziative e lo studio sulla multietnicita', ha indetto anche per l'anno 2000, il premio del volontariato a favore degli immigrati. Nel 1999, il riconoscimento e' stato assegnato al Centro di Accoglienza per Immigrati della Comunita' Ruah di Bergamo che ha presentato il progetto "Laboratorio occupazionale per gli immigrati in difficolta'" e l'iniziativa "Senegal".
La Giuria ha riconosciuto come meritevoli di segnalazione anche i progetti presentati da: l'associazione "Priscilla" di Napoli che ha svolto attivita' di sostegno e orientamento scolastico a favore dei minori stranieri; la Caritas di Napoli per il "Progetto Sportelli"; l'associazione di volontariato di Vincenziano-Aic; Italia onlus di Como per il progetto in sostegno degli immigrati in condizioni di disagio; l'associazione Cad di Milano per l'iniziativa " promozione della salute tra gli immigrati: un intervento integrato di educazione sanitaria"; il laboratorio di cultura internazionale Les Cultures di Lecco per il progetto "Crescere Insieme" e l'associazione Milano Mondo per il progetto "campionato interetnico 1999/2000".
I termini per la presentazione delle domande al concorso per l'anno 2000 sono stati fissati entro il 31 dicembre e la premiazione e' prevista per la primavera del 2001. L'ammontare del premio e' pari a 25 milioni di lire.

  • GIUBILEO DEI MIGRANTI: IL 2 GIUGNO 40 MILA PERSONE A ROMA

Circa 40mila persone parteciperanno a Roma il prossimo due giungo, al Giubileo dei Migranti di cui ottomila sono filippini residenti in Italia e almeno quattromila, italiani residenti all'estero. Immigrati ed emigrati, infatti, condivideranno questo incontro con il Papa, cosi' come, nelle parole dell'arcivescovo giapponese Stephen Fumio Hamao, presidente del Pontificio consiglio per la pastorale dei migranti, hanno condiviso e condividono gli stessi problemi subendo discriminazioni e aspirando ad una piena integrazione.
In occasione della presentazione della giornata giubilare, la Chiesa Cattolica e' tornata ad esprimere la sua preoccupazione per la crescita in Europa di movimenti xenofobi se non addirittura razzisti. Padre Bruno Mioli, della Fondazione Migrantes, ha anche affrontato il problema delle normative sull'immigrazione sottolineando che l'attuale legge e' buona purche' venga applicata. Il religioso ha pero' auspicato che possano essere alzati i tetti fissati, dagli attuali 63 mila ai 100 mila ingressi annuali. L'esponente della Cei ha comunque lodato "il coraggio di programmare i flussi", rilevando che questo e' il modo migliore per sconfiggere l'immigrazione clandestina "che rappresenta in ogni caso un vulnus al processo di integrazione civile e alla pace sociale". Quanto alle preoccupazioni espresse dal Vaticano, il sacerdote ha detto che "il compito della Chiesa dovra' sempre piu' essere quello di pacificare l'opinione pubblica e aiutare gli immigrati nel loro inserimento sociale". (AGI)

  • 9° CONVEGNO NAZIONALE I.L.S.A.

L' ILSA (Insegnanti Italiano Lingua Seconda Associati) organizza a Firenze, presso Accademia "La Colombaria", nei giorni 2 e 3 giugno 2000, il suo 9° Convegno Nazionale dedicato a “Intercultura e insegnamento dell'italiano a immigrati: oltre l'emergenza”.
Per maggiori informazioni: Leonardo Gandi, Tel. 055 697050, e.mail gandi@dada.it

  • PONTEDERA: CGIL IMMIGRATI PER INTEGRAZIONE BAMBINI A SCUOLA

(AGI) - Roma, 15 apr. - "Vogliamo che i nostri figli imparino l'italiano perche' e' qui che vivono, vanno a scuola, hanno gli amici. Ma chiediamo che siano messi in condizione di conoscere anche le loro radici, la lingua del loro Paese d'origine". A chiederlo e' il coordinamento immigrati della Cigl a Santa Croce sull'Arno (Pisa), un centro industriale che ha assorbito nel proprio fortissimo arcipelago di piccole imprese centinaia di lavoratori extracomunitari. Sara' il vertice della camera del lavoro comprensoriale a formalizzare una richiesta alle istituzioni scolastiche: il progetto conta in particolare sulla disponibilita' di un gruppo di professori che ha offerto di impegnarsi in prima persona al di fuori dell'orario scolastico.

  • PORTALBERA: STRANIERI EVITANO CHIUSURA SCUOLA

(Televideo Rai) La scuola elementare di Portalbera, un piccolo comune dell'Oltrepò pavese, resterà aperta grazie all'iscrizione di 2 bambini romeni al primo anno. Sono stati proprio i due piccoli extracomunitari a impedire la chiusura dell'istituto, resa altrimenti inevitabile dal numero limitato di iscrizioni alla prima classe per l'a.s. 2000/2001. Il direttore didattico, visto che gli alunni della prima erano solo 9, seguendo la normativa, aveva già comunicato che il plesso sarebbe stato trasferito.

  • CORSO PER OPERATORI EXTRACOMUNITARI DI AIUTO AD ANZIANI

(AGI) Un corso riservato agli extracomunitari per l'aiuto a domicilio a favore delle persone anziane. Lo ha istituito il Cepsag, il Centro di Promozione e Sviluppo dell'Assistenza Geriatrica dell'Universita' del Sacro Cuore di Roma, in collaborazione con l'Acisel (Associazione Cooperazione Internazionale Studi e Lavoro). Il corso, al quale ci si puo' iscrivere fino al 20 aprile, e' riservato a 50 immigrati di Roma e provincia e prevede un totale di 160 ore suddivise fra formazione teorica e pratica. Le lezioni e il tirocinio si svolgeranno presso il Centro di Medicina dell'Invecchiamento che ha sede nel campus dell'Universita' Cattolica, Facolta' di Medicina e Chirurgia "Agostino Gemelli".

(Adnkronos) - Fino al 20 aprile sono aperte le iscrizioni al Corso di formazione per operatori extracomunitari di aiuto domiciliare alle persone anziane. L'iniziativa e' promossa dal Cepsag (Centro di Promozione e Sviluppo dell'Assistenza geriatrica dell'Universita' Cattolica di Roma) in collaborazione con l'Acisel (Associazione cooperazione internazionale studi e lavoro).
Il corso gratuito, riservato a 50 immigrati della citta' di Roma e provincia, prevede un totale di 160 ore suddivise tra formazione teorica e pratica. Sia le lezioni che il tirocinio si svolgeranno presso il Centro di Medicina dell'Invecchiamento (Cemi), che ha sede nel campus dell'Universita' Cattolica, Facolta' di medicina e chirurgia ''A. Gemelli'' - largo Francesco Vito, 1.
''L'invecchiamento della popolazione -spiega il professor Roberto Bernabei, direttore del corso- ha numerose ripercussioni a vari livelli, tra cui anche sul mercato del lavoro: necessariamente aumentano ed aumenteranno le attivita' assistenziali a favore degli anziani e tra queste l'aiuto domiciliare. Infatti, la famiglia nucleare e la ristrettezza dello spazio abitativo, sono elementi che determinano, generalmente, l'impossibilita' per la persona anziana di vivere con i figli. Nel momento in cui l'anziano non e' piu' autosufficiente, si pone una scelta quasi obbligata: il ricorso all'istituzionalizzazione, non sempre vista dall'anziano come la soluzione migliore, soprattutto per lo sradicamento del suo ambiente di vita''.

  • TAPPA A ROMA PER IL TRENO DELLE CULTURE

(AGI) - Roma, 1 apr. - L'immigrazione come risorsa e come caratteristica positiva della globalizzazione. Questo il concetto alla base dell'iniziativa denominata "Il treno delle culture", un convoglio che viene man mano allestito in diverse stazioni dell'Italia con lo scopo di parlare e far parlare di immigrazione. Il "Treno" e' arrivato a Roma, dove ha sostato per tre giorni ed e' quindi ripartito alla volta di Firenze. Il progetto e' stato realizzato da trenta Ong aderenti al Cocis, il Coordinamento Nazionale delle Organizzazioni Non Governative. Il "Treno delle culture" nella sua tappa romana, e' stato allestito nell'atrio della biglietteria della stazione Termini. In tutte le stazioni dove sosta il convoglio si svolgono iniziative per una petizione per il diritto di voto degli immigrati nelle elezioni locali.

  • A BRESCIA, "CHIAMA L'AFRICA" CHIUDE CAMPAGNA COMMERCIO D'ARMI

(AGI) - Roma, 1 apr. - L'associazione "Chiama l'Africa" conclude a Brescia la sua campagna contro il commercio di armi a ridosso di Exa 2000, (esposizione internazionale di armi sportive). Una sorta di "provocazione" che nelle intenzioni di Chiama l'Africa, "deve indurre alla riflessione. Discutere di un problema del genere a Brescia ha un certo significato - spiegano all'associazione - anche se la quantita' di armi leggere prodotte nel bresciano e inviate nel mondo, e' meno rilevante rispetto a quella di altre realta'. Rimane il fatto che la nostra terra e' impregnata della cultura della produzione di armi da fuoco che trae origine da una tradizione plurisecolare".
Brescia viene tradizionalmente indicata come la capitale della produzione armiera. Il dibattito sul  commercio di armi leggere iniziera' con l'incontro di sabato 8 aprile al quale partecipa l'onorevole Giovanni Russo Spena, primo firmatario della mozione governativa di moratoria al commercio delle armi verso l'Africa.
Domenica 9 aprile sara' invece il giornalista congolese Jean Leonard Tuadi a porre l'attenzione sul tema dei bambini soldato.

  • FRANCIA: IN CALO SCOLARI STRANIERI

(Televideo RAI) Nelle scuole materne ed elementari di tutta la Francia, un allievo su 15 è straniero, in media circa 2 per classe (395mila, 6.2% del totale). Le cifre, diffuse dal ministero dell'Educazione, evidenziano un forte calo della presenza straniera rispetto ai dati degli an- ni '80, dove gli alunni stranieri erano 1 su 9, con una media di 3 per classe. Il calo è dovuto al superamento della fase dei ricongiungimenti familiari. La fase attuale è di naturalizzazione, con un rallentamento dell'immigrazione.

  • BOLOGNA: SEI FILM PER STRANIERI

(Televideo RAI) Sei film italiani d'autore con sottoti- toli in inglese saranno proiettati fino al 15 aprile in un cinema bolognese. L' iniziativa, promossa dal Dipartimento di musica e spettacolo dell'università, dal Centro interfacoltà di linguistica teorica e applicata e dall'uffico Socrates, desidera dare agli studenti stranieri che frequentano l'ateneo felsineo un'opportunità per conoscere meglio la cultura italiana. Il ciclo, che ha ingresso gratuito, è aperto anche agli studenti italiani.

  • MULTICULTURAL MULTIMEDIA CHANNELS EUROPE

(AGI) - Roma, 1 apr. - Dal primo aprile parte "Multicultural Multimedia Channels Europe", la prima radio con notiziari in 20 lingue di cui solo 6 europee, accessibili via etere o per Web.
L'idea e' di Mostafa Souhir, un marocchino di 31 anni, giornalista e ingegnere elettronico, in Italia dal 1989 che ha scelto la radio unendola a Internet per raggiungere piu' utenti possibile. "Multicultural Media Channels Europe", oltre ai notiziari, trasmettera' anche documentari (da vedere su internet), interviste, programmi culturali e musicali e viaggera' via etere in sei paesi europei e on line in tutto il mondo. Mostafa ha messo in rete sei emittenti rispettivamente in Gran Bretagna, Spagna, Italia, Svezia, Olanda e Grecia con il contributo di associazioni che si occupano di volontariato e immigrazione. Ogni emittente manda a Mostafa, a Firenze, i propri servizi che vengono quindi montati in digitale e diventano programmi per il web o per l'etere. In questo modo, e' stato allestito una sorta di service, che consente di avere direttamente servizi e documenti gia' pronti.
Il costo del progetto si aggira intorno ai 917 milioni di lire l'anno la meta' dei quali e' coperta con i fondi della Comunita' Europea mentre il resto viene finanziato dalle Ong coinvolte.

  • MPI E RAI PER L'INTERCULTURA

Si rende noto che il Ministero della Pubblica Istruzione (Direzione Generale dell’istruzione Elementare) e la RAI hanno organizzato una formazione a distanza attraverso una serie di trasmissioni sulla tematica dell’ “Intercultura”.
Le puntate del corso in onda, a cura di RAI Educational, sono visibili attraverso trasmissioni digitali RAI 3 SAT), ogni venerdì, dalle ore 17,30 con esclusione del 21 Aprile. Al termine delle puntate (l’ultima avrà luogo il 19 Maggio) sono previsti due cicli di repliche: la prima nei mesi di Maggio-Giugno e la seconda nei mesi di Settembre-Ottobre. E’ staro istituito, inoltre, presso il sito internet, il cui indirizzo è il seguente: www.Educational.rai.it/corsiformazione/intercultura, che ha come base i materiali del cd-rom e che si presta ad un continuo aggiornamento e confronto di esperienze, riflessioni teoriche, innovazione normativa e costituisce il luogo ove dare continuità al confronto secondo una logica di rete.
E' non solo una occasione di arricchimento, ma una possibilita' offerta in tutto il mondo in lingua italiana.

  • DA IMMIGRATI A MANAGER

Solidarietà e sussidiarietà: l’IDI apre le porte della formazione manageriale agli immigrati extracomunitari
1.200.000 immigrati extracomunitari in regola con le leggi di soggiorno. Il 5% ha una laurea nel cassetto ed un sogno non realizzato. L’IDI, Centro di Eccellenza per la cultura imprenditoriale guida gli immigrati nel mondo della Piccola Impresa e della managerialità La Fondazione I.D.I., coerentemente con la sua missione di principale Centro di Eccellenza per la Cultura della Piccola e Media Impresa in Italia ed in Europa, apre tutte le sue sessioni formative manageriali agli immigrati extracomunitari in possesso di un titolo di studio adeguato. A tal proposito l’IDI ha informato il Presidente della Caritas italiana, il Presidente della Commissione Episcopale per i Problemi Sociali e del Lavoro e il Ministro degli Affari sociali Livia Turco, la quale con una lettera al Direttore, Stefano Loparco, ha manifestato tutto il suo apprezzamento per l'iniziativa.
Ecco i passi essenziali della lettera del Ministro “…ho apprezzato soprattutto il salto di qualità che Lei prospetta nel discorso sull’ integrazione degli stranieri, che va oltre quello -ormai diventato un luogo comune-, che gli stranieri fanno ciò che gli italiani non vogliono fare.
Questo è infatti vero, ma è troppo poco e soprattutto non rappresenta ciò che gli stranieri si aspettano di trovare nel nostro paese. La Sua proposta invece è una risposta alle loro aspirazioni, al loro desiderio di affermazione professionale e sociale, un sostegno alla mobilità sociale. Un discorso molto coraggioso, in linea con quanto previsto dalla nuova legge sull’immigrazione, rispettoso della dignità della persona di cui devo riconoscerLe il merito…” “…desidero farLe conoscere il mio apprezzamento per quanto l’IDI ha in programma di fare e il mio interesse a seguire le vostre iniziative…”.
“Per l’IDI l'attività formativa -afferma Stefano Loparco- è essenzialmente una chiamata all'umanizzazione e tutti coloro che sono impegnati in questa avventura, con spirito di servizio e responsabilità, hanno il dovere di cercare nuove vie, nuove sfide e, soprattutto, nuovi ostacoli da rimuovere”.
L’apertura delle sessioni formative manageriali agli immigrati extracomunitari avviene sulla base di una doppia valutazione, tanto teorica quanto pratica. Per quanto riguarda il profilo teorico, l’IDI crede che sia giusto affrontare le sfide della globalizzazione coerentemente con i principi di solidarietà e di sussidiarietà. In base al primo, L’IDI si assume la responsabilità di una "prudente sollecitudine" nei confronti di coloro che vivono in condizione disagiate. In base principio di sussidiarietà, l’IDI come “corpo intermedio”, si assume tale responsabilità.
Operando da oltre trent’anni nel campo formativo manageriale-imprenditoriale, l’IDI ritiene di poter offrire una risposta adeguata ai bisogni di tanti che aspirano ad avere un ruolo non marginale nel comparto produttivo.
“Gli elevati costi –prosegue Loparco- della formazione manageriale renderebbero utopistica la partecipazione di chi, nella scala occupazionale del nostro Paese, può solo ambire a raccogliere pomodori. Quasi il 5% degli immigrati extracomunitari, impegnati in lavori disagiati che pochi italiani accetterebbero, ha nel suo cassetto, o meglio nel suo fagotto, un sogno dimenticato ed un titolo di studio inutilizzato. Aiutare a rivalutare quei diplomi, a realizzare, nel nostro Paese o nel loro, un sogno manageriale o imprenditoriale diventa per l'I.D.I. una sfida di grande significato ed un atto dovuto di solidarietà nei confronti della categoria più emarginata del nostro Paese”.

  • MEDIATORE CULTURALE

MESSINA (CNN) Problemi di lingua ma non solo: gli ostacoli che gli immigrati incontrano per integrarsi nella realtà italiana sono molte, e non dipendono soltanto dalle difficoltà d'espressione, ma anche dal dover fare i conti con usi e tradizioni diverse da quelle dei paesi d'origine.

Una nuova figura professionale 

Presto in loro aiuto arriverà una nuova figura professionale, quella del mediatore culturale. La novità arriva dall'Università di Messina, che a partire dall'anno accademico '99-2000 ha istituito, presso la sede distaccata di Reggio Calabria, un diploma universitario: Scienze e tecniche dell'interculturalità mediterranea.
Una formula complicata per delineare una nuova professionalità, quella di una persona incaricata di fare da ponte fra la realtà italiana e quella dei Paesi d'origine degli immigrati che, sempre più numerosi, arrivano in Italia. Una persona che non dovrà conoscere solo la lingua, ma anche le tradizioni, la storia e le leggi dei Paesi di provenienza degli immigrati.

"Basta guardarsi attorno"

"L'idea è ci è venuta guardandoci intorno - spiega il professor Giovanni Cupaiuolo, preside della Facoltà di lettere e filosofia dell'Università di Messina, che ha curato il progetto - abbiamo visto che la maggior parte dei problemi di intolleranza è legato alla mancata comprensione della realtà altrui. Così abbiamo pensato di formare una figura che andasse al di là di quella dell'interprete e che potesse aiutare nella comprensione delle realtà in cui gli immigrati si trovano e di quella da cui arrivano. Una persona che possa avere un ruolo attivo nelle organizzazioni che si occupano di immigrazione, ma anche nelle prefetture e nelle questure, dove tutti i giorni si ha a che fare con problemi riguardanti l'integrazione".

Gli sbocchi lavorativi

Sulla carta dunque, i diplomati del nuovo corso di laurea breve - il primo del genere in Italia - non avranno nessun problema a trovare lavoro, anche in una realtà difficile da questo punto di vista come quella siciliana. "La formazione di questa figura - sottolinea il decreto istitutivo del diploma - risponde in particolare alle urgenti richieste del meridione d'Italia e della Sicilia, che si misurano quotidianamente con i problemi di non trascurabili strati della popolazioni del Nord Africa e dell'Europa orientale che operano insediamenti nel territorio".

Gli esami da superare

Ma prima di arrivare ad esercitare il loro ruolo, i futuri mediatori culturali dovranno superare una serie di prove piuttosto complesse. Nei tre anni di corso sono previsti esami di Lingua e letteratura italiana, di Storia romana, greca e contemporanea e di Lingue straniere: per ora si può scegliere tra francese, spagnolo e arabo. Ma ci saranno anche materie giuridiche, come Diritto delle Comunità europee, Tutela internazionale dei diritti umani e Storia delle istituzioni religiose.

Tra poco anche i Balcani nel programma

"Per ora - spiega ancora il professor Cupaiuolo - il corso è focalizzato su due aree di interesse, quella latina, che comprende lingua e civiltà francese e spagnola, e quella araba. In seguito pensiamo di allargare gli insegnamenti anche alla realtà della penisola balcanica, da cui arrivano molti degli immigrati che sono in Italia".
Il diploma di laurea è a numero chiuso: per essere fra i 30 ammessi è necessario superare un test di cultura generale. Il 20 per cento dei posti - sei per l'anno accademico '99-2000 - è riservato agli stranieri. Il diploma prevede anche un secondo indirizzo: docente di lingua italiana a stranieri o in Paesi stranieri.

  • L'EDUCAZIONE INTERCULTURALE NELLA SCUOLA DELL'AUTONOMIA

Apprendimento dell'italiano come seconda lingua, linguaggi e saperi interculturali.
A febbraio Un Cd Rom esplicativo. Vi inserisco le pagine prese direttamente dal sito Del Ministero della Pubblica Istruzione.

(Ministero Pubblica Istruzione) Nell'anno scolastico 1998/99 la Direzione Generale per l'Istruzione Elementare, che ha il compito di coordinare le attività della Commissione Nazionale del Ministero della Pubblica Istruzione per l'educazione Interculturale, ha realizzato, su indicazione della stessa Commissione, quattro seminari di studio e produzione dedicati a specifiche problematiche dell'educazione interculturale.

I quattro seminari (dedicati ai temi del Mediterraneo, della formazione docenti, dell'italiano come Lingua2 e del dialogo interreligioso - Ebraismo) hanno confermato la centralità dell'educazione interculturale come fondamento, di non secondaria importanza, della Paideia per il nuovo millennio. L'educazione interculturale, dunque, come "normalità" dell'educazione, come prassi che "avvalora il significato di democrazia, considerato che la "diversità culturale" va pensata quale risorsa positiva per i complessi processi di crescita della società e delle persone" (CM 205/90).

La ricchezza dei percorsi, dei progetti e delle riflessioni teoriche emerse nel corso dei seminari viene ora messa a disposizione di tutto il personale della scuola mediante un cd-rom multimediale che, utilizzando il materiale dei seminari, consegna alla scuola dell'autonomia un significativo supporto per la progettazione di nuovi percorsi formativi in ottica interculturale.

Il cd - rom, titolato "L'educazione interculturale nella scuola dell'autonomia" è particolarmente ricco di dati, informazioni, approfondimenti.

Il cd-rom infatti contiene

oltre 30 approfondimenti teorici
circa 300 sintesi di progetti di educazione interculturale proposti da scuole, enti ed organizzazioni
decine di progetti presentati in modo più ampio ed articolato secondo uno schema in 16 items che li rende più facilmente consultabili e confrontabili
i risultati della riflessione dei gruppi di approfondimento che hanno segnato il percorso dei seminari
tutta la normativa riferita all'educazione interculturale
un repertorio delle attività svolte dalle varie IRRSAE
un'ampia finestra informativa sui lavori della commissione nazionale educazione interculturale
links a siti di scuole, associazioni, enti,...

Il materiale, presentato con una grafica accattivante, è organizzato a partire dai nodi dell'educazione interculturale (vedi box)

1. Identità, differenza e nuova cittadinanza
2. Dimensione mondiale dell'educazione
3. Dimensione europea dell'educazione
4. Razzismo, antisemitismo, pregiudizio e intolleranza
5. Minoranze interne
6. Varietà culturale e spazi urbani
7. Immigrazione e emigrazione
8. Italiano come lingua 2
9. Multimedialità e linguaggi
10. Abitare l'emergenza
11. Il dialogo interreligioso
12. Adulti e famiglie
13. Saperi, ambiti disciplinari e campi di esperienza

ma può essere consultato sia in modo lineare (seguendo lo svolgimento cronologico dei quattro seminari) che interrogando il data base dei progetti che a loro volta sono stati suddivisi in 21 diverse categorie(vedi box).

1. Italiano come lingua 2
2. Le situazioni di emergenza
3. I mediatori linguistico-culturali
4. Nuove tecnologie ed educazione interculturale
5. Centri territoriali, educazione degli adulti, centri interculturali
6. Educazione ai diritti: oltre razzismo, antisemitismo e pregiudizio
7. Orientamento e recupero
8. I molti linguaggi dell'educazione interculturale: arte, gioco, teatro, musica...
9. Minoranze linguistiche
10. Progetti europei, scambi e gemellaggi
11. Aggiornamento e documentazione
12. Rapporti con le famiglie
13. Il Mediterraneo
14. Culture e identità culturali
15. Accoglienza, integrazione e relazioni interpersonali
16. Nomadi
17. Dialogo interreligioso 18. Discipline ed educazione interculturale
19. Educazione alla solidarietà e allo sviluppo
20. L'identità di genere
21. Convivenza democratica e nuova cittadinanza

Il cd-rom multimediale è corredato da una guida - presentazione a stampa.

Il cd-rom sarà distribuito a tutte le scuole d'Italia entro il mese di febbraio 2000, in concomitanza con l'avvio del corso di formazione a distanza sull'educazione interculturale realizzato in convenzione tra RAI e Ministero Pubblica Istruzione.

Un impegno importante per fornire alle scuole dell'autonomia validi supporti per poter rispondere nel modo migliore possibile alle sfide che il nuovo millennio pone alla scuola ed alla società planetaria.

  • LA SEZIONE ROMANA DELL'ILSA

Esiste ed è aperta da poco la sezione di Roma dell' ILSA, un'associazione nazionale di insegnanti di italiano a stranieri, esperti in questa particolare e affascinante professione. La sezione di Roma, con sede in via Nazionale, metterà a disposizione tutte le competenze possibili, degli esperti che ve ne fanno parte, anche alla scuola pubblica. L'ILSA è un'associazione culturale che nasce già nel 1990 e che lavora con istituzioni pubbliche e private per l'educazione linguistica e interculturale. Gli insegnanti di italiano lingua seconda e straniera lavorano in scuole e università pubbliche e private. Come esperti linguistici esterni possono essere coinvolti in un lavoro di insegnamento della lingua italiana a tutti i livelli di conoscenza e per tutte le età, dalla scuola materna alla scuola superiore, dall'università alle aziende private internazionali. Obiettivi dell'associazione sono stabilire un collegamento costante e diretto tra quanti in Italia e all'estero si dedicano alla didattica dell'italiano come lingua seconda e straniera, diffondere esperienze, ricerche, materiali, delineare la figura professionale del docente nelle diverse realtà culturali.
L' ILSA per il 2000 sta organizzando, nell'ambito della sua promozione permanente, il convegno nazionale annuale, che a partire dal 1992 è organizzato con il patrocinio del Comune di Firenze.
Al Convegno partecipano studiosi ed esperti del settore come: P. Balboni, R. Bozzone Costa, A. Ciliberti, S. Contento, C. Humphris, G. Lo Duca, F. Minuz, C. Serra Borneto, D. Zorzi).
A Roma, l'ILSA sta organizzando giornate di studio e ricerca fra gli insegnanti per promuovere il confronto e la verifica di esperienze didattiche. In provincia di Roma possono essere chiamati per tenere corsi e seminari di glottodidattica per la formazione di nuovi insegnanti e l'aggiornamento degli insegnanti in servizio a cui suggerire metodologie e tecniche per facilitare l'integrazione linguistica e culturale degli alunni stranieri. 
Alla e-mail stranieri@edscuola.com si possono ricevere ulteriori informazioni contattando il responsabile.

  • PROGETTO LINGUE 2000

E' fatta! Ora anche nella scuola pubblica si parla un'altra lingua. Già sono molte quelle che si parlano, ma quando possono essere certificate è un'altra cosa. Stiamo parlando naturalmente dell'inglese, francese, spagnolo e tedesco, queste sconosciute, amate ed odiate seppur tanto studiate lingue, necessarie per sentirci, a maggior ragione oggi, più europei. E' inutile scappare, dobbiamo non solo sapere che esistono altri popoli che parlano altre lingue, ma poter parlare, capire, leggere e anche scrivere almeno in un'altra lingua, perché ormai non sono più vicini di casa, ma sono di casa. Noi cittadini d'Europa, tendenti all'esperanto o all'europanto, le prove di lingua comune, teniamo ancora in maniera molto radicata al nostro specifico linguistico, così, dobbiamo studiare. Per dimostrare poi, che abbiamo studiato e che le lingue le conosciamo bene, esistono certificazioni di competenza rilasciate da un organismo statale o di alto prestigio: per l'inglese britannico FCE, CAE e CPE, per il francese DALF e DELF, per il tedesco ZDAF, ZMP, KDS e GDS, per lo spagnolo EII, EIB ed ES. Queste sono solo alcune delle sigle di certificazione riconosciute a livello internazionale, su cui la ricerca della glottodidattica è in vivace discussione da tempo: P.E. Balboni, nel suo "Nozionario di glottodidattica" edito dalle edizioni Guerra, ci spiega infatti che "la ricerca sulla certificazione è uno dei settori più vivaci della glottodidattica degli anni Novanta, in quanto le implicazioni sociali, professionali, internazionali si aggiungono a quelle strettamente scientifiche: che cosa significa "sapere una lingua"?, come si può determinare la competenza attraverso l'esecuzione?, come si può suddividere un continuum (da conoscenza zero a conoscenza pari a quella di un madrelingua) in settori? su quali parametri? Si tratta di temi di studio ancora aperti". Ma torniamo a scuola. Adesso gli studenti possono ottenere una certificazione esterna di conoscenza della lingua straniera, da poter esibire come titolo, nell'ambito dell'autonomia scolastica ma anche nell'ambito del mercato del lavoro. Tranquilli i professori di lingua straniera nelle scuole: questa certificazione non può e non deve sostituire il normale corso di studio della materia in specifico. Il Ministro è stato chiaro. Essa non sostituisce neanche la valutazione interna. Per poter conseguire gratuitamente il titolo formativo della certificazione esterna, gli studenti non devono far altro che chiederlo alla scuola, la quale sosterrà dei costi contenuti. Poi si riceverà del materiale didattico e simulazione di prova. L'obiettivo preciso è la sensibilizzazione a comprendere l'importanza di una competenza certificata con attestati riconosciuti a livello internazionale. L'idea della certificazione esterna si inserisce nel piano del "Progetto Lingue 2000", sostenuto con i fondi della legge 440/97. Il proposito è il potenziamento delle lingue straniere dalla scuola materna alle scuole superiori. Gli Enti internazionali che hanno firmato il protocollo d'intesa con il Ministero della Pubblica Istruzione, erogheranno la certificazione gratuitamente per gli studenti e a costo inferiore a quello di mercato per le scuole. Una domanda: e per gli studenti stranieri nella scuola pubblica che desiderano apprendere la lingua italiana come lingua seconda? Anche noi, in Italia, riconosciamo ufficialmente le abilità linguistiche certificando i livelli di competenza: un esempio? Il CILS, dell'Università per Stranieri di Siena è il "Certificato di Italiano come Lingua Straniera", diviso in quattro livelli ma c'è anche il CELI e IT, rispettivamente dell'Università per Stranieri di Perugia e dell'Università di Roma Tre. O forse l'italiano, questo intellettuale giovane e sconosciuto, sarà anche per noi una lingua straniere?

  • LE LINGUE STRANIERE EQUIPARATE ALL'ITALIANO

La legge n.482 del 15/12/1999, pubblicata il 20/12/1999 sulla G.U., prevede (in attuazione dell'art.6 della Costituzione) che la lingua straniera venga equiparata a quella nazionale. Non sarà più relegata allo studio della seconda lingua, ma affiancherà la prima, l'italiano, sia nei compiti scritti che nelle interrogazioni. La novità riguarda le scuole materne, elementari e secondarie di primo grado funzionanti nei territori italiani abitati da comunità linguistiche minori. L'introduzione della lingua parlata accanto all'italiano, nei territori abitati da minoranze linguistiche, avverrà non prima dei 6 mesi dall'entrata in vigore della legge e dopo l'emanazione di un apposito, regionale regolamento attuativo. L'art.4 della legge prevede che i genitori, al momento della preiscrizione degli alunni, dovranno comunicare se avvalersi dell'insegnamento della lingua di minoranza. Gli istituti dovranno organizzare successivamente gli orari curriculari necessari. 
Nell'esercitare l'autonomia di ricerca, sperimentazione e sviluppo, le scuole potranno adottare iniziative nel campo dello studio delle lingue e delle tradizioni culturali degli appartenenti alla minoranza linguistica. Si potranno (anche collettivamente e attraverso convezioni con enti di formazione) attivare corsi di aggiornamento per insegnanti addetti alle discipline indicate dalla legge. Per queste iniziative gli istituti dovranno avvalersi di tutto il personale a disposizione.
Le varie iniziative previste dalla legge 482/99 (corsi di aggiornamento o convenzioni con enti locali) dovranno essere indicati da decreti emessi dal ministero della P.I., dopo la pubblicazione delle norme regolamentari di attuazione della legge. Il ministero potrà, inoltre, promuovere e realizzare progetti nazionali e locali nel campo dello studio delle lingue e delle tradizioni culturali appartenenti alle minoranze linguistiche riconosciute.

 


 

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